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Due depositi di rifiuti in fiamme a Milano e Novate: è allarme roghi dolosi in Lombardia

Dopo il doppio incendio della scorsa notte in due depositi di rifiuti a Milano e Novate Milanese, ci si interroga sui numerosi roghi che da inizio anno si sono registrati in Lombardia. Il 2018 si era aperto con uno spaventoso incendio in un capannone a Corteolona, nel Pavese, per cui sei persone sono state arrestate negli scorsi giorni: il capannone era in realtà una discarica abusiva al centro di un traffico illecito di rifiuti. La procura ha adesso aperto un’inchiesta anche sull’incendio in zona Quarto Oggiaro.
A cura di Francesco Loiacono
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Due incendi nella notte a poche ore e a pochi chilometri di distanza. E sempre all'interno di depositi di rifiuti. È allarme a Milano e in provincia, dove l'ipotesi di roghi di origine dolosa preoccupa residenti e istituzioni. Gli ultimi due incendi sono divampati in due ditte di stoccaggio rifiuti a Milano, in zona Quarto Oggiaro, e a Novate Milanese, a cinque chilometri di distanza dal primo rogo. L'episodio più grave a Quarto Oggiaro, dove due persone sono rimaste leggermente contuse durante le operazioni di spegnimento: il rogo è scoppiato verso le 20.30 in una ditta che si trova in via Chiasserini 11, la Ipb. Il Comune ha invitato tutti i cittadini residenti nella zona a tenere precauzionalmente chiuse le finestre fino a quando l'incendio non sarà completamente spento. L'avviso riguarda in particolare i residenti nelle vie Chiasserini (dal ponte verso via Porretta), via Porretta, via Castellammare, via Arturo Graf, via Perini e via Eritrea. Nel frattempo l'Agenzia regionale per la protezione ambientale è al lavoro per monitorare la qualità dell'aria: sono stati posizionati i rilevatori per individuare eventuali sostanze tossiche disperse nell'aria. Il secondo incendio è divampato a poche ore di distanza in un deposito che ospita principalmente carta da macero e sostanze plastiche a Novate Milanese, la ditta Ri.eco. In questo caso nessuno è rimasto: otto squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate nello spegnimento delle fiamme, che già tre anni fa avevano interessato la stessa struttura.

Aperta un'inchiesta

Spetterà adesso alla magistratura cercare di capire le cause e gli eventuali responsabili dei roghi di ieri. Su quello di Quarto Oggiaro indaga il pubblico ministero Donata Costa: il magistrato ha aperto un fascicolo di inchiesta a carico di ignoti, con l'ipotesi di incendio doloso. I timori che si tratti di un rogo doloso dovranno essere confermati dalle analisi sul luogo dell'incendio (non appena il rogo sarà completamente spento), affidate agli investigatori della polizia e ai vigili del fuoco.

A inizio anno il rogo in una discarica abusiva a Corteolona

Nel 2018 sono stati diversi gli incendi avvenuti in Lombardia. Uno dei più gravi è quello divampato il 3 gennaio in un capannone apparentemente in disuso a Corteolona, nel Pavese. Pochi giorni fa i carabinieri hanno arrestato sei persone, inclusi i presunti responsabili del rogo: le indagini hanno rivelato ciò che si era ipotizzato fin dall'inizio, e cioè che il capannone era in realtà una discarica abusiva utilizzata per un traffico illecito di rifiuti. Il numero di episodi simili che si sono succeduti nel corso dell'anno è impressionante: il 19 gennaio era bruciata un'azienda che smaltisce rifiuti speciali a Baranzate (Milano), ad aprile era andato in fiamme un capannone abbandonato pieno di rifiuti vicino all'ospedale Sacco, mentre a luglio un incendio aveva bruciato oltre 200 tonnellate di rifiuti ingombranti in un deposito dell'Amsa a Muggiano. Rimanendo nella stessa zona del capoluogo, nel luglio dello scorso anno a Bruzzano era andata a fuoco una ditta di smaltimento rifiuti, la Eco nova: erano stati necessari due giorni per spegnere completamente il rogo, che aveva provocato una nuvola di fumo che aveva molto spaventato i residenti della zona, anche se alla fine si era rivelata non pericolosa per la salute.

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