Accoltellamento a Niccolò Bettarini: i quattro ragazzi fermati non rispondono al giudice
Hanno scelto di non parlare col giudice, avvalendosi della facoltà di non rispondere, i quattro ragazzi fermati con l'accusa di tentato omicidio per l'aggressione a Niccolò Bettarini, figlio 19enne di Stefano Bettarini e Simona Ventura. I quattro presunti responsabili – altri sei ragazzi, in parte individuati, sono indagati per aver preso parte all'aggressione, anche se con responsabilità minori – questa mattina sono stati interrogati dal giudice per le indagini preliminari di Milano, Stefania Pepe, nel carcere di San Vittore, dove si trovano da domenica. Proprio all'alba di domenica risale l'aggressione al 19enne Bettarini, ferito a coltellate all'esterno della nota discoteca milanese Old Fashion in zona Triennale, nel frattempo chiusa dal questore per 30 giorni. Bettarini junior sarebbe intervenuto per aiutare un amico, col quale il gruppo di aggressori aveva avuto un diverbio mesi prima in un'altra discoteca milanese. Secondo la procura, il giovane sarebbe stato poi ferito a coltellate per motivi "abietti e futili", tra i quali proprio quello di essere stato riconosciuto come il figlio dell'ex calciatore e della conduttrice televisiva.
Una circostanza che i quattro fermati finora hanno negato: nessuno di loro ha ammesso le proprie responsabilità. Secondo gli inquirenti a sferrare materialmente le coltellate sarebbe stato il 29enne Davide C., già sottoposto a sorveglianza speciale per diversi precedenti. Il ragazzo sarebbe entrato all'Old fashion armato di coltello, riuscendo a superare i controlli con metal detector. Il pubblico ministero Elio Ramondini ha chiesto la convalida del fermo per i quattro ragazzi e la custodia cautelare in carcere, reputandoli pericolosi e ritenendo che sussistano tutti i presupposti per la custodia cautelare: il rischio di reiterazione di reato e i pericoli di fuga e inquinamento delle prove. Nelle prossime ore sulle richieste del pm si esprimerà il giudice.