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Legnano, il sindaco Fratus e il vice davanti al gip: “Interventi al limite per scegliere i migliori”

L’ex sindaco di Legnano (Milano), Gianbattista Fratus, e il suo vice, Maurizio Cozzi, finiti in manette per corruzione e turbativa d’asta, sono stati sentiti lunedì mattina dal giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio (Varese). Si sono difesi dall’accusa di aver pilotato nomine nell’amministrazione comunale e nelle società partecipate: “Erano interventi ai limiti delle procedure per garantire le persone migliori”.
A cura di Simone Gorla
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Il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus
Il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus

Gianbattista Fratus, l'ex sindaco di Legnano (Milano) finito ai domiciliari per i reati di turbativa d'asta e corruzione, si è presentato nella mattinata del 20 maggio davanti al giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio (Varese), Piera Rossi, per l'interrogatorio di garanzia. L'ex primo cittadino è accusato di aver pilotato nomine nell'amministrazione e nelle società partecipate, tra cui quella nel Cda della società Aemme Linea Ambiente della figlia neolaureata di un candidato alle elezioni comunali del 2017. Il "prezzo" pagato, secondo gli inquirenti, per ottenere il suo appoggio al ballottagio. L'avvocato di Fratus, Maira Cacucci, ha chiesto la revoca o la riduzione della misura cautelare, su cui il gip deciderà nei prossimi giorni. In manette sono finiti anche il vicesindaco, Maurizio Cozzi, e l'assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini. In totale sono undici le persone indagate.

Interrogato anche il vicesindaco Maurizio Cozzi

Ha risposte alle domande del gip anche Maurizio Cozzi, l'unico dei tre arrestati a trovarsi in carcere. "Ha spiegato i tre fatti che lo vedono indagato per far capire i motivi dell'iter amministrativo" ha detto il suo avvocato Giacomo Cozzi. Il legale ha spiegato che le nomine su cui sindaco e assessori intervenivano non erano "pilotate" perché "Cozzi non ha agito per se, né per parenti e amici" ma si è trattato di "interventi ai limiti delle procedure per garantire le persone migliori". L'avvocato ha poi chiesto al giudice la revoca delle misura cautelare.

L'inchiesta si allarga ad altri politici di primo piano

Continua intanto il lavoro degli inquirenti di Busto Arsizio, coordinati dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra, che hanno sentito nuovi testimoni, tra cui persone vicine al sindaco che si sono presentate in modo spontaneo dai pm. Nelle intercettazioni ci sarebbero i nomi di altri politici, anche di primo piano, sul cui ruolo sono in corso verifiche per capire se emergano profili di responsabilità penale.

Le dimissioni del sindaco e il commissariamento

Il sindaco Fratus ha rassegnato le dimissioni il 16 maggio, dopo che il Comune era stato commissariato dal prefetto di Milano Renato Saccone in virtù degli articoli 10 e 11 della Legge Severino (Decreto legge numero 235 del 31 dicembre 2012), che tra i vari aspetti dispone (al comma 2 dell'articolo 11) la sospensione degli amministratori locali "quando è disposta l'applicazione di una delle misure coercitive di cui agli articoli 284, 285 e 286 del codice di procedura penale", tra cui rientrano appunto gli arresti domiciliari. Sospesi anche il vicesindaco e l'assessore Lazzarini.

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