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Gallera possibile candidato sindaco di Milano: dirlo in piena emergenza Covid è una caduta di stile

In piena emergenza Coronavirus Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare di Forza Italia, ha aperto alla possibile candidatura a sindaco di Milano per il centrodestra alle Comunali del 2021. Tante le critiche (soprattutto dal Pd), uno il dubbio principale: che voglia sfruttare questa improvvisa ondata di popolarità, arrivata suo malgrado, per poterla sfruttare a fini elettorali. Adesso, dopo le sue parole (poi ritirate), nessuno potrà più sapere se a parlare sarà l’assessore lombardo che sta gestendo l’emergenza oppure il politico che sta preparando la sua corsa a sindaco di Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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In un'intervista al quotidiano "La Repubblica" Giulio Gallera, attuale assessore al Welfare della Regione Lombardia impegnato da oltre un mese a gestire l'emergenza Coronavirus, ha per la prima volta reso pubblica la possibilità di candidarsi a sindaco di Milano per il centrodestra alle prossime Comunali del 2021. "Sono milanese, sono stato vent'anni al Comune, conosco ogni via della mia città e ne sono innamorato. Mi sono sposato qui, ho due figli al liceo, se servirà candidarmi, non mi tirerò indietro", sono state le parole dell'assessore di Forza Italia, recordman di preferenze alle ultime Regionali del 2018.

Le parole di Gallera arrivano in un momento drammatico per Milano e l'Italia

Al di là della reale consistenza di questa candidatura (a Milano i rapporti di forza nel centrodestra sono mutati, e la Lega ha sempre detto di voler avere un forte peso nella scelta del candidato), le parole di Gallera arrivano in un momento drammatico per Milano e per tutta Italia: siamo in piena emergenza Covid-19, e il volto dell'assessore è uno dei più esposti mediaticamente e a livello social, anche perché dalla sua bocca escono quotidianamente i dati sul numero di contagiati, di persone ricoverate negli ospedali e di tutti coloro – e sono 4178 finora – che hanno perso la vita a causa del virus.

Adesso nessuno saprà se a parlare è l'assessore o il candidato sindaco

La scelta di rendere esplicita adesso l'eventualità di candidarsi alimenta tante critiche – "Mai vista una prova di cinismo simile in politica", ha detto l'assessore milanese del Pd Piefrancesco Maran – e solleva più di un dubbio: quello principale è che Gallera abbia voluto sfruttare questa improvvisa ondata di popolarità, arrivata suo malgrado, per poterla sfruttare a fini elettorali. Un pensiero davvero disturbante, se si pensa alla continua conta dei morti a cui giornalmente assistiamo in Lombardia. E quanto meno, se vogliamo concedergli l'attenuante della stanchezza per il momento, una caduta di stile per un politico che finora, al di là delle critiche sulla gestione dell'emergenza e dei tanti interrogativi sulle anomalie lombarde per quanto riguarda il numero dei contagiati e l'altissimo tasso di letalità, si era comunque presentato ai cittadini in una veste tranquillizzante e pacata. "Ho cercato sempre di essere chiaro, trasparente e concreto", ha detto lo stesso Gallera nell'intervista. Ma adesso, dopo le sue parole, nessuno potrà più sapere se a parlare sarà l'assessore lombardo che sta gestendo l'emergenza oppure il politico che sta preparando la sua corsa a sindaco di Milano.

Edit:

Dopo le critiche, e probabilmente capendo di aver preso uno scivolone, lo stesso assessore Gallera ha scritto su Facebook: "No, non mi candido a sindaco di Milano. Resto in prima linea a fianco di medici e infermieri per sonfiggere l'emergenza sanitaria. Siamo in guerra e resto al mio posto".

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