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Morelli: “Il candidato sindaco a Milano lo decide la Lega, ora operazione verità su Sala”

Dopo i rumors sui possibili candidati della Lega a sindaco di Milano, in vista delle Comunali previste nel 2021, interviene il deputato e consigliere comunale del Carroccio Alessandro Morelli: “Mancano due anni e sarebbe illogico che Salvini facesse un nome”, dice Morelli a Fanpage.it. Una cosa però è sicura, a maggior ragione dopo le Europee: “Il candidato sarà della Lega. Potrebbe non essere un politico, ma comunque sarà una figura che verrà espressa dal Carroccio”.
A cura di Francesco Loiacono
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Non vuol sentire parlare di nomi e smentisce categoricamente che in Regione Lombardia ci sarà un intervento sull'assetto di giunta, per creare un sottosegretario alla città di Milano che possa poi diventare la figura chiave della Lega alle prossime elezioni comunali del 2021. Ma di una cosa Alessandro Morelli, deputato del Carroccio e consigliere comunale a Palazzo Marino, è sicuro: "Come ha detto Salvini, il candidato sarà un candidato della Lega. Potrebbe non essere un politico, non uno con l'Alberto da Giussano appuntato sulla giacca, ma comunque sarà una figura che verrà espressa dal Carroccio".

Sarebbe illogico che Salvini facesse un nome

È vero, alle prossime elezioni comunali milanesi mancano ancora due anni. Eppure in casa Lega, soprattutto dopo i risultati delle ultime elezioni Europee in città (col Pd che si è mantenuto primo partito al 35,9 per cento, ma un Carroccio seconda forza col 27,3 per cento), la sfida per Palazzo Marino è già iniziata. Indiscrezioni giornalistiche hanno fatto trapelare i nomi di alcuni dei possibili candidati sindaci del Carroccio: il consigliere regionale Gianmarco Senna (imprenditore che possiede numerosi ristoranti e locali in città), l'assessore regionale alla Casa Stefano Bolognini, fedelissimo di Salvini, e lo stesso Morelli, militante di lungo corso nelle file del Carroccio e anche lui molto vicino al ministro dell'Interno. Proprio Morelli è però il primo a smentire: "Mancano due anni e sarebbe illogico che Salvini facesse un nome", dice a Fanpage.it.

In merito ai risultati della Lega alle Europee a Milano, Morelli commenta: "Vogliamo migliorare perché chiaramente vogliamo vincere a mani basse. Rispetto all'anno scorso (quando si è votato per Politiche e Regionali, ndr) abbiamo guadagnato più di dieci punti in città, in un momento in cui il sindaco Sala ha una stampa assolutamente favorevole. Detto questo, l'auspicio è che la costruzione di una candidatura solida contro Sala o chi sarà permetta al centrodestra di riportare l'aria serena in città dopo dieci anni di non governo".

L'operazione verità sull'amministrazione Sala

La strategia di Morelli per questi due anni che ancora mancano alle prossime Comunali è chiara: da un lato far partire quella che ha definito "un'operazione verità" nei confronti delle giunte di centrosinistra (guidate da Giuliano Pisapia e Beppe Sala) che si sono alternate in questi ultimi anni. Dall'altro puntare su alcuni temi come il rilancio della città in vista delle possibili Olimpiadi invernali del 2026 (Milano è candidata assieme a Cortina, la sfidante è Stoccolma), le infrastrutture, le periferie.

Per quanto riguarda l'operazione verità Morelli spiega: "Se tu vai a chiedere a un milanese qualunque cosa hanno lasciato le giunte del Pd a Milano ti risulta l'encefalogramma piatto. Nel senso che chi si fa bello di Citylife, del quartiere Isola-Garibaldi, della M45 o M5 o di Expo, si fa bello di grandi operazioni e progetti che ha portato a casa il centrodestra a Milano. Indubbiamente – aggiunge il deputato e consigliere comunale leghista – il centrosinistra a Milano è stato campione del taglio dei nastri. Detto questo, a Milano il centrosinistra, e aggiungo anche purtroppo, non ha dato nulla". Oltre a contestare i risultati della giunta Sala, nella strategia di Morelli c'è spazio anche per le proposte: "Dopo una fase assolutamente positiva di immagine della città dovuta a Expo è probabile che prima o poi ci sia un calo fisiologico. Noi vogliamo rilanciare  nuovamente Milano come vetrina internazionale e mondiale nel 2026 con le Olimpiadi. Poi le infrastrutture: grazie al lavoro della Lega, che nonostante sia all'opposizione in Comune ha lavorato per la città di Milano al governo, abbiamo portato a casa 900 milioni di euro per prolungare la metropolitana M5 a Monza, la prima metro che collega due capoluoghi di provincia. Lo abbiamo fatto perché siamo ‘sindacalisti di Milano'".

Le periferie e il centro sono due mondi diversi

"Dal punto di vista sociale – aggiunge Morelli – vogliamo tornare a parlare di ragionevole equità: perché purtroppo le periferie e il centro sono due mondi diversi, sono due città differenti. La periferia vive con tanta difficoltà una realtà di difficile integrazione: non dovuta per forza all'immigrato cattivo, ma semplicemente perché se le case popolari sono occupate al 50 per cento da immigrati che molto spesso fanno gruppo tra di loro, fanno ‘ghetto' e il restante 50 per cento è occupato da milanesi o italiani anziani, evidentemente c'è uno scarso livello di integrazione. Mentre il centro è un'isola felice che funziona". Il tema delle case popolari, gestite sia dal Comune (mediante Mm) sia dalla Regione Lombardia (mediante Aler) è molto delicato. La "ricetta" di Morelli è il "mix sociale": "Regione Lombardia ha recentemente cambiato il regolamento non assegnando più per forza alla famiglia che riesce a dimostrare i criteri di maggiore sfortuna del mondo, ma prevedendo per ogni classe sociale una quota di case popolari".

Il deputato leghista sembra dunque avere le idee per far tornare Milano leghista dopo l'esperienza di Marco Formentini agli inizi degli anni Novanta. Ma sui nomi non si sbilancia: "Francamente mi interessano poco i nomi, lavoro perché Milano torni ad essere una Milano che guardi avanti con le Olimpiadi, realizzando nuovi quartieri che siano di eccellenza". L'impressione è che da qui in avanti le critiche nei confronti dell'amministrazione Sala saranno sempre più frequenti: "I milanesi vogliono fatti: e i fatti finora sono solo titoli riportati a nove colonne sui dorsi milanesi dei quotidiani che danno sicuramente una buona immagine, ma purtroppo manca la ciccia".

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