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Truffa dei diamanti ai danni di Vasco Rossi e altri vip: imprenditore arrestato per autoriciclaggio

Un altro imprenditore è stato arrestato questa mattina a Milano nell’ambito della maxitruffa dei diamanti scoperta dalla guardia di finanza con l’inchiesta “Crazy diamond”, e che vede tra i clienti raggirati Vasco Rossi, Federica Panicucci e altri vip. A finire in manette, con l’accusa di autoriciclaggio, Maurizio Sacchi, titolare di una società attiva nel settore della promozione della vendita di diamanti, la Dpi.
A cura di Francesco Loiacono
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Vasco Rossi, Simona Tagli e Federica Panicucci
Vasco Rossi, Simona Tagli e Federica Panicucci

Dopo l'arresto di Niccolò Maria Pesce, avvenuto lo scorso 25 giugno, un altro imprenditore è stato arrestato nell'ambito della maxitruffa dei diamanti scoperta dalla guardia di finanza di Milano con l'inchiesta "Crazy diamond" e che ha visto tra i clienti raggirati Vasco Rossi, Federica Panicucci, Simona Tagli e altri vip. A finire in manette questa mattina è stato Maurizio Sacchi, titolare di una società attiva nel settore della promozione della vendita di diamanti, la Dpi, che opera soprattutto nel Nord Italia. Sacchi è stato arrestato dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano con l'accusa di autoriciclaggio. L'operazione odierna è uno sviluppo dell'inchiesta principale, partita nel febbraio del 2019 e coordinata dal pubblico ministero Grazia Colacicco.

Oltre 87 gli indagati: a gennaio sequestri per 34 milioni di euro

Quella scoperta dalle Fiamme gialle di Milano è una truffa di grandi proporzioni: oltre 300 i clienti raggirati, non solo vip, per profitti illeciti che ammontano a quasi 500 milioni di euro. Le persone truffate venivano convinte, anche da banche, a investire in diamanti il cui valore era però inferiore a quello effettivo. L'avviso di chiusura indagini, a ottobre dello scorso anno, era stato notificato a 87 persone fisiche e sette giuridiche, di cui 5 banche. L'accusa per loro era di truffa aggravata, autoriciclaggio con omessa sorveglianza e corruzione tra privati. A gennaio di quest'anno era stato disposto un sequestro di quote societarie e attività finanziarie per circa 34 milioni di euro.

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