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Milano, confermato in appello l’ergastolo al tranviere che uccise la 19enne Jessica Faoro

Confermato l’ergastolo per Alessandro Garlaschi, l’ex tranviere che nel febbraio del 2018 uccise con 85 coltellate la 19enne Jessica Faoro, che ospitava nella sua casa in via Brioschi, a Milano. Il brutale omicidio scosse l’opinione pubblica: Jessica venne uccisa per aver rifiutato delle avances. La Corte d’assise d’appello ha confermato la sentenza di primo grado del dicembre 2018.
A cura di Francesco Loiacono
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Alessandro Garlaschi e la sua vittima, la 19enne Jessica Valentina Faoro
Alessandro Garlaschi e la sua vittima, la 19enne Jessica Valentina Faoro

La Corte d'Assise d'appello di Milano ha confermato la condanna all'ergastolo per Alessandro Garlaschi, l'ex tranviere che il 7 febbraio di due anni fa uccise con 85 coltellate la 19enne Jessica Valentina Faoro, che ospitava nella sua casa di via Brioschi a Milano. Sollevati i genitori della giovane, il cui omicidio scosse l'opinione pubblica per le modalità e il contesto in cui maturò. "Jessica ha avuto giustizia", ha detto il padre di Jessica dopo la lettura della sentenza, arrivata nel pomeriggio di oggi, mercoledì 27 maggio. In aula era presente anche la madre della ragazza, a cui però i giudici non hanno riconosciuto una provvisionale a causa della "perdita del rapporto parentale".

Jessica uccisa per aver rifiutato le avances di Garlaschi

Jessica venne uccisa nella notte tra il 6 e 7 febbraio del 2018 da Garlaschi per aver rifiutato delle avances. La giovane, con alle spalle un passato difficile e una vita trascorsa in comunità, aveva trovato ospitalità dal tranviere in cambio di alcuni lavori domestici. Garlaschi però voleva altro dalla 19enne: il rifiuto da parte della ragazza fece scattare la brutale violenza. Dopo l'omicidio Garlaschi, che viveva in casa con la moglie (presentata alla giovane come la sorella, era assente al momento dell'omicidio ed è risultata estranea alla vicenda), cercò anche di bruciare il cadavere della giovane per occultarlo.

La condanna in primo grado nel dicembre del 2018

Nel dicembre del 2018 Garlaschi era stato condannato all'ergastolo al termine del processo con rito abbreviato dal giudice per l'udienza preliminare Alessandra Cecchelli. Una sentenza confermata dai giudici della corte d'assise d'appello, presieduti da Ivana Caputo: "L'ergastolo è quello che ci aspettavamo, ma non è sufficiente per quello che ha fatto", ha detto la madre della giovane. Adesso si dovranno aspettare le motivazioni della sentenza per capire se la difesa di Garlaschi ricorrerà in Cassazione: "Speriamo, nel caso, che la sentenza non venga stravolta", ha detto il padre di Jessica.

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