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Milano, apre il ristorante di Carlo Cracco in Galleria: ecco quando

C’è finalmente una data per la tanto attesa inaugurazione del ristorante di Carlo Cracco nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Il locale, il terzo a Milano dello chef veneto, si estende su oltre 1.100 metri quadri distribuiti su cinque piani. Per Cracco si tratta di una nuova sfida: dovrà riconquistare la seconda stella Michelin, persa col trasferimento dal vecchio ristorante in via Victor Hugo.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo molti ritardi, c'è finalmente una data per la tanto attesa inaugurazione del ristorante di Carlo Cracco nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Sul sito del locale, al momento una semplice pagina bianca con logo e indicazioni per le prenotazioni, è apparsa una data: "Opening 21 febbraio 2018". Tra due giorni, la sera di mercoledì, chi ha già prenotato – i posti sono già esauriti e le prime disponibilità sono per il 26 febbraio – potrà sedersi in uno dei tavoli distribuiti sui cinque piani di locale, che occupano una superficie totale di oltre 1.100 metri quadri. Per Cracco, chef che ha diradato le sue apparizioni televisive dopo essere diventato una star anche grazie alla tv, si tratta di una nuova sfida dietro i fornelli: il cuoco è già proprietario del ristorante Carlo e Camilla in segheria (in via Meda, dove recentemente ha festeggiato il suo matrimonio con Rosa Fanti, sua compagna da dieci anni) e del ristorante che si trova nel "Garage Italia" di Lapo Elkann, all'interno dello storico ex distributore Agip di piazzale Accursio.

Carlo Cracco dovrà riconquistare la seconda stella Michelin

Lo chef milanese sarà chiamato a riconquistare la seconda stella persa nell'ultima edizione della guida Michelin, a quanto pare proprio a causa del trasferimento dal vecchio ristorante in via Victor Hugo (che ha chiuso prima di Natale) al nuovo in Galleria, il "salotto di Milano". Un salotto che a Cracco è costato caro: per succedere al brand Mercedes, che aveva in affitto gli spazi, lo chef pagherà al Comune un canone annuo di oltre un milione di euro. Non si conoscono ancora i dettagli sul menù: di certo sarà improntato alla tradizione gastronomica meneghina, anche se non mancheranno di certo le specialità dello chef, come il suo tuorlo d'uovo fritto.

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