Uccise il suocero per presunti abusi sulla figlia: a processo il killer di Rozzano
Affronterà il processo con rito immediato E.S., il 35enne che lo scorso febbraio a Rozzano, nel Milanese, sparò al suocero, il 63enne A.C, uccidendolo. Il killer avrebbe ucciso per vendetta: il suocero era infatti indagato per presunti abusi nei confronti della sua nipotina, figlia dell'omicida. Davanti alla Corte d'Assise di Milano il killer dovrà rispondere dell'accusa di omicidio premeditato aggravato. A processo, con le stesse accuse, anche il presunto complice dell'omicida, che come il 35enne si trova in carcere da febbraio. A decidere per il rito immediato è stato il giudice per le indagini preliminari Teresa De Pascale, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Monia Di Marco e del procuratore aggiunto Letizia Mannella. Adesso i legali dei due imputati potranno chiedere il rito abbreviato.
L'omicidio che scosse Rozzano: sarebbe stata una vendetta
L'omicidio dello scorso 25 febbraio scosse Rozzano e non solo. Il killer, reo confesso, non ha mai ammesso la premeditazione ma ha detto di aver agito come in un "black out". Nella sua ricostruzione ha spiegato che il pomeriggio del delitto aveva vagato su uno scooter assieme al complice dopo aver assunto cocaina. Il 35enne ha anche detto che con la pistola poi utilizzata per uccidere il suocero, mai ritrovata, voleva suicidarsi. Il killer e il complice, sempre secondo la versione del 35enne, avrebbero incontrato per caso il 63enne, che pur essendo originario del Napoletano e pur al corrente degli intenti vendicativi del genero – che nella cittadina dell'hinterland sud di Milano a quanto pare tutti conoscevano – era tornato a Rozzano, non si sa ancora bene per quale motivo. A quel punto, in un piazzale vicino al supermercato "Il Gigante" di viale Lazio, il 35enne è andato incontro alla sua vittima e, incurante dei presenti, gli ha esploso contro cinque colpi di pistola, quattro dei quali sono andati a segno e hanno ucciso il 63enne. Poi il killer e il complice si erano costituiti dai carabinieri: il 35enne ha cercato di scagionare l'amico che si trovava con lui sullo scooter. Adesso la sua versione dei fatti dovrà passare al vaglio del processo.