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News sull'omicidio di Rozzano

Omicidio a Rozzano, parla il killer: “Fu vendetta ma non programmata”

Il killer che ha ucciso l’ex suocero indagato per abusi sulla nipotina durante l’interrogatorio di convalida del fermo che si è svolto oggi ha provato a contestare l’aggravante della premeditazione, spiegando: “Fu vendetta ma non programmata”. E ha provato a difendere il suo presunto complice dalla vicenda.
A cura di Alessia Rabbai
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(Immagine di repertorio)
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"Fu una vendetta ma non programmata" a parlare il 35enne fermato dai carabinieri che ha confessato di aver ucciso lunedì scorso l'ex suocero, sparandogli contro quattro colpi di pistola. Assistito dal suo legale difensore Lucio Antonio Abbondanza, ha provato a respingere l'accusa di premeditazione, aggravante contestata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pubblico ministero Monia Di Marco. L'omicidio è avvenuto a Rozzano, in provincia di Milano: l'uomo, un 63enne era indagato per abusi sulla nipotina. Il 35enne ha raccontato la sua versione dell'accaduto davanti al giudice delle indagini preliminari di Milano, Elisabetta Meyer, spiegando come la sua sia stata una reazione ‘istintiva' e non premeditata. Ha cercato invece di difendere il suo presunto complice che era alla guida dello scooter spiegando che non era a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto. Oggi l'interrogatorio di convalida del fermo all'interno del carcere di San Vittore, sulla convalida il giudice si esprimerà domani.

Omicidio a Rozzano, nonno ucciso dopo abusi sulla nipotina

Dai racconti della bambina durante le audizioni protette è emerso che il 63enne ucciso dall’ex genero a Rozzano avrebbe abusato di lei, figlia dell’omicida, in più circostanze per almeno due anni. Inoltre è venuto alla luce che il 63enne potrebbe aver abusato anche di altri minori. La vittima era originaria di Napoli dove viveva poco prima dell'accaduto e non tornava a Rozzano dall'estate scorsa, perché era a conoscenza del fatto che l'ex genero, padre della piccola, gli aveva giurato vendetta per ciò che aveva fatto alla sua bambina. Non è chiaro il motivo del suo rientro nella città Lombarda. Lunedì scorso insieme a un 27enne in sella a uno scooter suo genero lo ha cercato per la città e gli ha sparato nel piazzale davanti al supermercato ‘Il Gigante'. La pistola non è ancora stata ritrovata.

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