Uccise il suocero a Rozzano: ex compagna del killer chiede un euro di risarcimento
L'ex compagna dell'uomo che lo scorso 25 febbraio ha ucciso a Rozzano il suocero, allora indagato per abusi sessuali sulla nipote, si è costituita parte civile nel processo con rito abbreviato a carico dell'omicida – reo confesso – nonché padre della piccola. La donna ha chiesto un euro di risarcimento, cifra simbolica per prendere le distanze dal crimine commesso dall'ex compagno senza però pretendere un esborso economico significativo in cambio. La sentenza sarà pronunciata il prossimo 17 gennaio: l'accusa ha chiesto che venga condannato all'ergastolo.
La confessione e gli applausi al killer
L'uomo, un 35enne residente a Rozzano, in provincia di Milano, aveva mantenuto la promessa fatta al suocero 63enne: gli aveva intimato di non farsi più vedere in giro nella cittadina dell'hinterland perché altrimenti l'avrebbe ucciso. Il padre della compagna era infatti indagato per aver abusato della nipotina di 8 anni, figlia del killer. Trasferitosi a Napoli dopo la denuncia, e in attesa della sentenza, il presunto pedofilo era tornato inspiegabilmente a Rozzano. E una volta che il 35enne è venuto a saperlo, questi si è messo alla ricerca del suocero per attuare la sua vendetta. Rintracciato davanti al supermercato "Il Gigante", con l'aiuto di un complice – anche lui finito a processo e su cui pende la stessa richiesta di ergastolo – che l'ha scarrozzato in giro per tutta la cittadina, ha freddato l'ex suocero con alcuni colpi di pistola davanti a diversi testimoni. Il giorno successivo, lui e il complice si erano costituiti: ai carabinieri aveva detto di aver commesso l'omicidio per vendetta, ma non in maniera programmata. Poi, una volta uscito dalla caserma, aveva ricevuto "l'omaggio" di diverse persone assiepate in attesa di vederlo: baci e applausi per il gesto compiuto.