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Ubriaco alla guida del suv travolge e uccide un uomo a Milano: condanna a 6 anni e via la patente a vita

Alessandro Ghezzi, il 45enne che a gennaio a Milano travolse e uccise alla guida del suo suv l’88enne Sandro Orlandi, è stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare Natalia Imarisio, che gli ha anche revocato a vita la patente. Ghezzi stava guidando ubriaco e con la patente sospesa: la sua auto era senza assicurazione. L’uomo era scappato senza fermarsi a prestare soccorso, ma era stato arrestato poche ore dopo.
A cura di Francesco Loiacono
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Alessandro Ghezzi, l'uomo che a gennaio a Milano travolse e uccise alla guida del suo suv l'88enne Sandro Orlandi, è stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione dal giudice per l'udienza preliminare Natalia Imarisio. Ghezzi, 45 anni, non potrà inoltre mai più mettersi alla guida di un mezzo: il gup gli ha infatti revocato a vita la patente, infliggendogli il cosiddetto "ergastolo della patente". "Sono troppo coinvolto per parlare, però credo che servano pene anche più severe", ha detto dopo la sentenza il figlio della vittima, Massimo Orlandi, che nei giorni successivi all'episodio aveva detto che non avrebbe mai potuto perdonare l'uomo che aveva causato la morte del padre.

L'incidente mortale in cui ha perso la vita l'88enne Sandro Orlandi era avvenuto attorno alle 20 di sabato 27 gennaio in via Michelino da Besozzo, tra piazza Prealpi e piazzale Accursio. L'anziano, secondo quanto ricostruito finora, aveva attraversato la strada lontano dalle strisce, venendo travolto dall'auto guidata da Ghezzi. Il 45enne, che secondo gli accertamenti dei vigili procedeva a velocità elevata, non si era fermato a prestare soccorso: era stato però rintracciato dopo poche ore a casa. L'uomo aveva rifiutato l'alcol test, ma il prelievo a cui era stato sottoposto aveva rivelato che stava guidando sotto l'effetto di alcol. Inoltre, il 45enne si era messo alla guida del suo suv nonostante la patente gli fosse stata sospesa e l'auto non avesse l'assicurazione in regola: "Ci soddisfa la revoca della patente a vita, il cosiddetto ergastolo della patente, un caso raro", ha detto dopo la sentenza l'avvocato di parte civile Domenico Musicco, che è anche il presidente dell'Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità.

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