165 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Trivulzio, la rabbia dei lavoratori: “Accuse di assenteismo disgustose, abbiamo rischiato la vita”

“Durante l’emergenza i sanitari si sono fatti un c… così per affrontare una situazione per cui non eravamo nemmeno attrezzati. Abbiamo visto i nostri anziani, persone che conoscevamo da 20 anni, morire all’improvviso. Accusarci di assenteismo è vergognoso, siamo disgustati”. Pietro La Grassa, delegato Cgil al Pio Albergo Trivulzio, intervistato da Fanpage.it respinge le accuse contenute nella relazione finale della commissione che ha indagato sulla diffusione coronavirus nella casa di riposo.
A cura di Simone Gorla
165 CONDIVISIONI
Protesta fuori dal Pio Albergo Trivulzio
Protesta fuori dal Pio Albergo Trivulzio
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Siamo disgustati. L'accusa di assenteismo verso i lavoratori è solo un vergognoso tentativo di sviare l'attenzione dalle responsabilità di Regione Lombardia". Pietro La Grassa, delegato Cgil al Pio Albergo Trivulzio, intervistato da Fanpage.it respinge con decisione le accuse contenute nella relazione finale della commissione che ha indagato sulla diffusione coronavirus nella storica casa di riposo milanese. I dipendenti della struttura, finita al centro di un'inchiesta della Procura di Milano per le centinaia di morti, non ci stanno a fare la parte del capro espiatorio. E contestano i numeri portati dai commissari.

La relazione della commissione d'inchiesta parla di picchi di assenze degli operatori fino al 65 per cento. È stato davvero così?

Quei numeri non sono veri. Hanno calcolato le assenze tra 900 persone, considerando anche 130-140 amministrativi che erano in smart working e sono stati contati come assenti. Devono scorporare e dire quanti sono i tecnici, quanti gli amministrativi. Dicano quanti oss e infermieri sono mancati. Ma non è solo questo. Nel periodo covid se un lavoratore stava a casa per malattia, per esempio per una distorsione, per rientrare doveva portare un certificato medico che dicesse che non aveva il virus. Ovviamente questo non poteva essere fatto senza un test, così molti colleghi sono rimasti a casa 40-50 giorni in attesa del tampone.

Nel documento però si parla anche di molte assenze prima dell'emergenza.

È stato rilavato un 30 per cento di assenze pre emergenza. Ma questo dato è legato al fatto che nella nostra struttura l'età media è alta, 55-56 anni, e gli assenti erano dipendenti con mansioni agevolate. Ma alla commissione vorrei far notare che se davvero mancava il 65 per cento dei sanitari, vuol dire che non abbiamo rispettato le regole sull'assistenza.

In che modo?

Voglio sapere come abbiamo dato assistenza se mancavano davvero tutti quei sanitari. Se così fosse, vorrebbe dire che non abbiamo rispettato il minutaggio previsto dalla norma regionale e quindi dovremmo perdere l'accreditamento con la Regione. Sa perché non avviene? Perché non è vero, i pazienti erano ben coperti.

Quindi non ci sono state più assenze per malattia rispetto alla norma?

Certo che ci sono state, ma da aprile in poi. Verso aprile i dipendenti, costretti a lavorare senza dispositivi di sicurezza, hanno iniziato ad ammalarsi. Durante l'emergenza i sanitari si sono fatti un c… così per affrontare una situazione per cui non eravamo nemmeno attrezzati.

Quanti operatori hanno avuto sintomi?

La nostra stima è di circa 280 persone che si sono ammalate, hanno accusato i sintomi o avevano parenti o conviventi con covid.

La commissione dichiara di non aver trovato prove che ai dipendenti sia stato imposto di non mettere la mascherina.

Che prove volevano trovare? Video? Documenti? Vorrei capire se hanno almeno sentito i dipendenti che sono stati minacciati. Io so quello che è successo. Per mesi non ci hanno dato le mascherine e all'inizio ce le proibivano, il personale comunque veniva a lavorare rischiando la vita per persone anziane di cui non importa a nessuno.

Perché allora questa sottolineatura delle assenze?

Vogliono distogliere l'attenzione dalle loro responsabilità buttando la croce sul personale. Certo non ci meravigliamo, ma siamo disgustati. Intanto parliamo di una relazione firmata da personaggi dai nomi altisonanti, alla fine della quale si legge che lo studio è solo a una fase iniziale e non ci sono riscontri certi. A cosa serve un documento simile se non a intorbidire le acque? Anche la stima sul numero di morti per noi non è attendibile, sono stati molti di più.

Come è entrato il coronavirus al Trivulzio?

Adesso dicono che non è arrivato da fuori. Eppure a metà marzo abbiamo ricoverato 17 pazienti dall'ospedale di Sesto San Giovanni, dichiarati ‘no covid'. Dopo tre giorni due di loro avevano sintomi e sono tornati in ospedale e risultati positivi al tampone. La settimana successiva il medico, la caposala e il fisioterapista che li avevano ricevuti sono stati ricoverati in terapia intensiva. Nel frattempo avevano girato per i reparti. Così secondo noi si è scatenato tutto.

Come sta vivendo il personale del Trivulzio questa situazione?

Noi abbiamo visto i nostri anziani, persone che conoscevamo da 20 anni, morire all'improvviso. Alla politica e allo Stato di queste persone non importava nulla. Ora vogliamo fare una manifestazione davanti al Trivulzio insieme ai parenti delle vittime, perché siamo disgustati.

165 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views