Terrorismo: definitiva la condanna per la sorella di Fatima, prima foreign fighter italiana
Cinque anni e quattro mesi: è la condanna definitiva che dovrà scontare Marianna Sergio, condannata con rito abbreviato e poi in appello a Milano per terrorismo internazionale. Lo scorso 16 aprile (ma la notizia è stata diffusa solo oggi) la Cassazione ha reso definitiva la condanna per Marianna Sergio e gli altri coimputati che avevano chiesto il rito abbreviato. Marianna è nota alle cronache soprattutto per essere la sorella di Maria Giulia Sergio, alias "Fatima". Maria Giulia è ritenuta la prima foreign fighter italiana, condannata per aver imbracciato, non solo metaforicamente ma anche concretamente, la causa dell'Isis. La ragazza, originaria della Campania, nel 2015 sarebbe partita dal paese in cui risiedeva – Inzago, nel Milanese – verso la Siria per combattere a fianco dello Stato islamico. Nel dicembre del 2016 Fatima era stata condannata in contumacia davanti alla Corte d'Assise a nove anni per terrorismo internazionale, anche se molto probabilmente è morta in Siria: era stata la stessa sorella Marianna a ipotizzarlo, dicendo che Fatima era malata.
I genitori di Fatima e Marianna, coinvolti nell'inchiesta, sono morti
Oltre a rendere definitiva la condanna per Marianna Sergio, la Cassazione ha confermato anche le sentenze relative ai suoi coimputati: Arta Kakabuni e Baki Coku, zii di Aldo Kobuzi, marito di Fatima, dovranno scontare rispettivamente tre anni e otto mesi e due anni e otto mesi. Lubjana Gjecaj, accusata di favoreggiamento, dovrà invece scontare tre anni di carcere. Se Fatima dovesse essere realmente morta, Marianna Sergio rimarrebbe l'unica componente della famiglia Sergio ancora in vita: anche la madre e il padre delle due ragazze sono deceduti, dopo essere stati coinvolti a loro volta dall'inchiesta della procura di Milano su uno dei più importanti casi di terrorismo internazionale in Italia.