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Lombardia, 43 arresti tra politici e imprenditori

Tangenti in Lombardia, Sala: “Fontana? Una persona a posto, ma solo lui conosce i fatti”

Il sindaco di Milano Beppe Sala è intervenuto in merito alla maxi inchiesta sulle tangenti in Lombardia. Interrogato sulla posizione del governatore Attilio Fontana ha commentato: “Solo lui conosce i fatti”. Il primo cittadino ha poi spiegato di non temere ripercussioni sulla candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi Invernali.
A cura di Chiara Ammendola
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Anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala è intervenuto sulla maxi inchiesta sulle tangenti in Lombardia che vede tra gli altri indagati anche il governatore Attilio Fontana, accusato di abuso d'ufficio. Il primo cittadino, interrogato durante la conferenza stampa di presentazione di Apritimoda ha spiegato sul governatore ha detto: "Solo Attilio Fontana conosce i fatti, io posso confermare la mia percezione, cioè che sia una persona a posto", il commento del sindaco che ha poi sottolineato come il sistema lombardo, governato da tanti anni dalla stessa parte politica, probabilmente avrebbe bisogno di un cambiamento. Infine Sala ha commentato: "Anche al nostro interno c'è massima attenzione, con la corruzione non si scherza". Secondo il sindaco di Milano però la maxi-inchiesta sulle tangenti non metterà a rischio la candidatura di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. "Non penso proprio, sarebbe incredibile se ci fosse un condizionamento".

Il presidente della Lombardia Fontana sarà il 13 maggio dai pm

Il presidente della Lombardia, che ha replicato duramente alle accuse ricevute dopo la notizia dell'indagine a suo carico per abuso d'ufficio, sarà sentito lunedì 13 maggio dai pm ai quali dovrà dare delucidazioni sull'iter della nomina dell'ex socio Luca Marsico. È proprio la posizione di Marsico, poi nominato membro esterno del nucleo di valutazione degli investimenti pubblici della Regione, ad aver posto sotto accusa le azioni del governatore. La maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano ha portato a 43 arresti tra politici e imprenditori accusati a vario titolo di corruzione e associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati tra cui finanziamento illecito e abuso d'ufficio. Tra questi vi sono anche il consigliere comunale di Milano di Forza Italia e candidato alle prossime europee Pietro Tatarella e il sottosegretario alla Regione Lombardia Fabio Altitonante, anche lui di Forza Italia.

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