Strage in tribunale, il killer Giardiello interrogato non risponde al pubblico ministero

Ha scelto ancora una volta di trincerarsi dietro al silenzio Claudio Giardiello, l'imprenditore 57enne responsabile della strage al tribunale di Milano dello scorso 9 aprile. Lunedì mattina Giardiello è stato interrogato in carcere a Monza dal pubblico ministero della procura di Brescia Isabella Samek Lodovici, titolare dell'inchiesta dal momento che una delle vittime della strage è il magistrato milanese Fernando Ciampi. Il killer, responsabile anche della morte dell'avvocato Lorenzo Claris Appiani e di Giorgio Erba, si è avvalso della facoltà di non rispondere, proprio come aveva fatto nell'interrogatorio di garanzia lo scorso 13 aprile. Claudio Giardiello è accusato di omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione, tentato omicidio e porto abusivo d’armi. Il giudice per le indagini preliminari Lorenzo Benini ha confermato la custodia cautelare in carcere.
La strage in tribunale a Milano
Claudio Giardiello lo scorso 9 aprile è riuscito a introdurre la sua pistola all'interno del tribunale di Milano, dove era imputato per bancarotta fraudolenta. Nel corso del procedimento ha estratto l'arma sparando diversi colpi. Ha ucciso l'avvocato Appiani e ferito Giorgio Erba, poi deceduto, e Davide Limongelli. Poi ha raggiunto e ucciso nel suo ufficio il giudice Ciampi, ferendo nel tragitto anche un commercialista. Dopo essere riuscito ad allontanarsi dal tribunale nel mezzo del caos suscitato dagli spari, è stato arrestato dai carabinieri a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, motivo per cui si trova attualmente rinchiuso nel carcere del capoluogo brianzolo.