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Stilista impiccata a Milano: riesumata la salma di Carlotta Benusiglio, si attende l’esito della tac

All’Università di Pavia è stata effettuata una Tac sul cadavere di Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata a un albero in piazza Napoli, a Milano, il 31 maggio del 2016. Gli esami, i cui risultati saranno noti tra una settimana, serviranno a capire se la morte di Carlotta sia stata un suicidio o un omicidio. Da dicembre il fidanzato della stilista è indagato per omicidio volontario.
A cura di Francesco Loiacono
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Si avvicina sempre di più la verità sul caso della morte di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata a un albero a Milano la mattina del 31 maggio del 2016. Un caso che all'inizio si pensava potesse essere un suicidio, tanto che il primo pubblico ministero che aveva indagato sulla vicenda, Antonio Cristillo, ne aveva chiesto l'archiviazione. La famiglia della 37enne, in primis la sorella Giorgia, avevano però da sempre respinto con forza questa ipotesi, chiedendo di fare luce sul fidanzato di Carlotta. Da mesi l'uomo, Marco Venturi, risulta indagato per omicidio volontario nel fascicolo che il pm Gianfranco Gallo ha ereditato da Cristillo, che nel frattempo ha lasciato la procura. Nell'ambito dei nuovi accertamenti medico-legali disposti sul corpo di Carlotta con la formula dell'incidente probatorio, all'Università di Pavia è stata effettuata una Tac sul cadavere della stilista. Servirà a capire se all'altezza del collo ci siano segni utili a capire se si sia trattato di suicidio oppure di omicidio.

La relazione dei periti sarà depositata a maggio

I primi esiti della Tac, che è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari Alfonsa Ferraro, saranno pronti tra una settimana. Per la conclusione degli accertamenti, invece, si dovrà attendere maggio, quando i periti incaricati dal giudice, Giovanni Pierucci e Rosangela Invernizzi, depositeranno la loro relazione. I nuovi accertamenti erano stati chiesti dal pm (e autorizzati dal giudice) anche visti i risultati contrastanti a cui erano giunte le altre consulenze già disposte: la prima, effettuata dal medico legale Alessio Battistini, propendeva per il suicidio, mentre le altre due, svolte dai colleghi Roberto Testi e Antonio Osculati, erano giunte a diverse conclusioni. A spingere il pm a portare avanti le indagini, revocando la precedente richiesta d'archiviazione, era stata anche una consulenza sulle immagini di due telecamere presenti sul luogo del ritrovamento del cadavere di Carlotta, i giardini di piazza Napoli. I video erano stati elaborati da un tecnico su richiesta dei legali della famiglia Benusiglio, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini. Le immagini alimentano più di un dubbio sulla tesi del suicidio: collocherebbero la morte di Carlotta tra le 3.40, quindi prima rispetto a quanto emerso dall'autopsia. E mostrerebbero inoltre un uomo, forse il fidanzato di Carlotta, che seguì la donna all'interno dei giardinetti.

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