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Sorico, uccise il fratello per una bolletta non pagata: Pietro Sandrini condannato a 18 anni

Pietro Sandrini è stato condannato a 18 anni di carcere per l’omicidio del fratello maggiore, Arno. La vittima era stata trovata senza vita nell’appartamento che i due condividevano a Nigolo, una frazione di Sorico in provincia di Como. Pietro ha ucciso il fratello a bastonate e ferendolo con un’arma da taglio per via di una bolletta della luce non pagata.
A cura di Francesco Loiacono
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Si chiude con una condanna in primo grado a 18 anni il processo per l'omicidio di Arno Sandrini, il 50enne trovato morto l'1 marzo dello scorso anno nel suo appartamento in una frazione di Sorico, in provincia di Como. Ad essere condannato è stato il fratello di Arno, il 44enne Pietro: avrebbe picchiato brutalmente Arno con un bastone per via di una bolletta della luce non pagata, lasciando poi che il fratello morisse dissanguato dopo averlo ferito con un'arma da taglio. La condanna è arrivata ieri mattina al termine del processo con rito abbreviato che si è celebrato al tribunale di Como e ha chiuso, a meno di ricorsi, una triste vicenda famigliare.

L'omicida era stato arrestato cinque mesi dopo il delitto

Solo dopo cinque mesi di indagine i carabinieri della Compagnia di Menaggio avevano arrestato il fratello della vittima, accusandolo dell'omicidio. L'uomo aveva prima picchiato e poi ferito con un'arma da taglio il fratello, affetto da problemi psichiatrici, perché non aveva pagato una bolletta della luce inducendo la società elettrica a sospendere l'erogazione della corrente. A scoprire il corpo senza vita di Arno era stato, il giorno dopo l'omicidio, l'operatore di un centro psicosociale. Fin da subito gli inquirenti si erano orientati verso l'ipotesi di una morte violenta. Per la famiglia Sandrini si tratta dell'ennesima tragedia. Uno dei fratelli di Arno e Pietro, Alfredo, era già morto in circostanze tragiche nel 2014: era stato ucciso in un agguato per motivi legati alla droga sulla pista ciclabile di Gera Lario, sempre nel Comasco. Per quel delitto il responsabile, il pescatore di Domaso Franco Cerfoglio, è stato condannato in via definitiva a 18 anni di carcere.

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