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Scontro tra filobus e camion dei rifiuti a Milano, testimone al pm: “L’autista parlava al telefono”

Una testimone dell’incidente del 7 dicembre in viale Bezzi a Milano avrebbe confermato al pubblico ministero che indaga sullo scontro tra un filobus dell’Atm e un camion dell’Amsa che l’autista del mezzo pubblico stava “parlando al telefono”. Anche un altro passeggero, secondo la donna, gli avrebbe intimato di smetterla e “di guardare la strada”. Nell’incidente ha perso la vita Shirley Ortega Calangi, 49 anni.
A cura di Filippo M. Capra
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Continuano gli interrogatori del pubblico ministero Rosaria Stagnaro per far luce sulle cause dell'incidente tra un filobus dell'Atm e un camion di rifiuti dell'Amsa che ha provocato la morte di una donna, Shirley Ortega Calangi e il ferimento di diversi altri nella mattinata di sabato 7 dicembre in viale Bezzi a Milano. La pubblicazione del video registrato dalle telecamera in zona, ha accertato la mancata precedenza semaforica del mezzo Atm che è passato con rosso pieno scontrandosi con il camion, anche se – per atto dovuto – insieme al conducente del trasporto pubblico milanese è indagato per omicidio stradale anche l'autista dell'Amsa, rimasto incastrato nelle lamiere dopo lo scontro e soccorso dal 118 in codice giallo. Dopo aver sentito alcuni testimoni, ieri è stata la volta della donna che una decina di giorni fa ha rivelato di aver visto l'autista dell'Atm "parlare al cellulare" al momento dell'incidente.

La ricostruzione della donna in un'ora di interrogatorio

L'anticipazione era arrivata da Repubblica e ha trovato conferma ieri, quando per un'ora la donna è stata ascoltata dal pm e da un investigatore della polizia municipale. Al quotidiano, la donna aveva detto che "l'autista ha preso servizio sulla 90 una o due fermate prima dell'incidente. Quando è salito a bordo sembrava come infastidito da qualcosa, e poco dopo la partenza si è subito messo al telefono, parlava ad alta voce sempre al cellulare". Il dettaglio, che se confermato dalle indagini risulterebbe la causa principale della distrazione dell'uomo alla guida del filobus, sarebbe inoltre stato notato da altri passeggeri del bus, tanto che – sempre secondo quanto riferito dalla donna – "un ragazzo si è alzato e gli ha urlato di smettere di parlare al telefono, di guardare la strada e stare attento". Per verificare la versione della testimone, la procura sta indagando sull'utilizzo del telefono da parte dell'uomo all'ora dell'incidente, avvenuto alle 8.08 e 31 secondi: se a quell'ora risulterà un consumo di dati non appropriato, il conducente Atm potrebbe non aver più scuse.

La versione dell'autista del filobus poi smentita dall'avvocato: "Stavo firmando la cedola"

Qualche giorno dopo l'incidente, il Corriere della Sera aveva riportato di una confidenza fatta dall'autista ai suoi colleghi, secondo cui avrebbe rivelato di "star firmando la cedola", una sorta di diario di bordo da compilare dai conducenti che entrano in turno. Tale dichiarazione era poi stata smentita dal legale del conducente, che aveva sottolineato invece come il suo assistito avesse "avuto un mancamento", negando l'utilizzo del cellulare o di qualsiasi altro strumento che lo avrebbe distratto dalla guida. Intanto, il compagno della donna che ha perso la vita ha preteso giustizia: "Non faccio parte della famiglia che ha dato in mano la questione ad un avvocato, ma sono in attesa di avere la loro giustizia".

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