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Ritardi e treni cancellati per il caldo, Trenord si scusa con i pendolari: “Ma siamo migliorati”

Trenord ha inviato una lettera ai pendolari lombardi per chiedere scusa per i ritardi, le cancellazioni e i disservizi nei giorni dell’ondata di caldo record che hanno provocato la rabbia e le proteste dei viaggiatori. “Esprimo le nostre scuse e il nostro rammarico”, ha scritto l’a.d. Marco Piuri, “facciamo i conti con una flotta datata, ma non siamo tornati indietro al 2018. Le oppressioni si sono ridotte del 70 per cento e la puntualità è migliorata di cinque punti”.
A cura di Simone Gorla
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Una lettera di Trenord per chiedere scusa ai pendolari lombardi per i tanti disagi sopportati nei giorni di caldo record, con ritardi e cancellazioni su diverse linee e convogli con temperature tropicali. L'ha scritta l'amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, rivolgendosi ai clienti per spiegare i motivi della debacle, ma anche per assicurare che l'azienda non è tornata indietro e la puntualità, rispetto allo scorso anno, è comunque migliorata.

La lettera di Trenord: Ci scusiamo per i disagi dovuti al caldo

"I giorni di caldo eccezionale hanno messo a dura prova la pazienza di chi utilizza il servizio ferroviario in Lombardia", esordisce il manager di Trenord, "nella settimana dal 24 al 28 giugno l'Italia e l'Europa sono state investite da un'ondata di caldo eccezionale" e "anche noi, in Lombardia, abbiamo avuto difficoltà. Io vorrei rivolgermi alle centinaia di migliaia di passeggeri, innanzitutto per esprimere le nostre scuse e il nostro rammarico, ma anche per provare a offrire alcune spiegazioni".

L'ondata di caldo non vanifica i passi avanti del 2019

"Facciamo i conti con limiti oggettivi dovuti all'elevata produzione ferroviaria, all'utilizzo intensivo di una flotta decisamente datata e a vincoli infrastrutturali", spiega il numero uno della società controllata da Fnm e Trenitalia, assicurando ai viaggiatori che "la Trenord di oggi non è quella del 2018", anno nero del trasporto ferroviario lombardo, e "non possono bastare pochi giorni di caldo eccezionale per vanificare quanto fatto nei primi 5 mesi di quest'anno. Le soppressioni si sono ridotte del 70% e la puntualità è migliorata di 5 punti percentuali rispetto al 2018″.

Nessuna carenza di manutenzione

Piuri smentisce che vi siano state carenze nella manutenzione: "Il 40 per cento dei treni Trenord ha più di 35 anni ed è dotato di climatizzatori aggiunti successivamente, in grado di sopportare condizioni climatiche ben più miti di quelle raggiunte in quei giorni. Il sistema infatti si blocca automaticamente quando la temperatura esterna supera i 35 gradi e le apparecchiature elettriche sfiorano i 70 gradi", ricorda l'amministratore delegato,"nei giorni di caldo intenso le nostre squadre tecniche, che avevano svolto tutte le operazioni preventive possibili, hanno garantito complessivamente oltre 2000 interventi, a ogni ora del giorno".

La rabbia dei comitati di pendolari

Nelle scorse settimane, però, la rabbia dei pendolari è montata sui social network e nelle pagine dedicate alle segnalazioni. In tanti hanno denunciato cancellazioni, ritardi e temperature insopportabili. La polemica era arrivata in Regione Lombardia, che è tra gli azionisti di Trenord tramite la controllante Fnm. L'assessore ai trasporti Claudia Maria Terzi aveva chiesto a Trenord di garantire "maggiore tempestività nella comunicazione rivolta agli utenti: lo sconforto spesso nasce non solo dal disservizio in sé, ma anche da informazioni carenti". Una sollecitazione che l'a.d. Piuri fa sua: "Dobbiamo diventare più tempestivi e precisi nell'offrire informazioni aggiornate sui treni e nelle stazioni. Siamo fortemente impegnati su questo obiettivo".

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