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Elezioni regionali Lombardia 2018

Regionali Lombardia, Maroni non si ricandida. Violi: “Conferma fallimento di 5 anni”. Gori: “È sceso dal ring”

Dopo la rinuncia di Roberto Maroni a candidarsi alle prossime Regionali arrivano le prime reazionii: “Il passo indietro di Maroni è la certificazione del fallimento di 5 anni di amministrazione”, ha detto Dario Violi, candidato governatore dei Cinque stelle. Mentre il candidato del Pd, Giorgio Gori, ha affermato: “Il mio avversario è sceso dal ring. Gli devo rispetto, ma in Lombardia si può fare molto di più”.
A cura di Francesco Loiacono
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Roberto Maroni non sarà il candidato del centrodestra alle prossime Regionali lombarde del 4 marzo. Lo ha confermato lo stesso governatore nel corso dell'odierna conferenza stampa post giunta, spiegando che si è trattata di una decisione personale non dovuta a motivi di salute né ad altre questioni. Mentre ci si interroga sul futuro politico di Maroni – lui stesso ha lasciato aperto qualche spiraglio a una sua eventuale esperienza a livello nazionale -, a livello regionale non sono mancate le reazioni dopo la "rinuncia" del governatore leghista: "Il passo indietro di Maroni è la certificazione del fallimento di 5 anni di amministrazione", ha detto Dario Violi, candidato a Palazzo Lombardia per il Movimento 5 stelle: "Oggi a meno di due mesi dalle elezioni fa un passo indietro per tatticismo sperando di andare a Roma", ha spiegato Violi, che si è mostrato indifferente rispetto al possibile sostituto dell'attuale governatore (il nome dovrebbe essere quello dell'ex sindaco di Varese, Attilio Fontana): "Noi siamo gli unici ad oggi ad avere un programma elettorale da più di due mesi, un candidato e le liste già fatte. Mentre Gori fa alchimie con la sinistra e questi non hanno un candidato noi abbiamo idee, conosciamo i problemi dei lombardi e abbiamo proposte per risolverli", ha affermato il consigliere regionale uscente. A chi gli ha chiesto se l'uscita di scena di Maroni potrà favorire il M5S, Violi ha risposto: "Ce lo dicono anche i sondaggi".

Gori: Rispetto Maroni, ma in Lombardia si può fare molto di più

Poco dopo l'ufficializzazione della rinuncia di Maroni è arrivato anche il commento di Giorgio Gori, candidato alla presidenza della Lombardia per il Partito democratico: "Roberto Maroni ha deciso di non ricandidarsi alla presidenza della Regione Lombardia, il mio avversario è sceso dal ring – ha scritto su Facebook – In questi mesi, ogni giorno, ho lavorato sul nostro progetto, mi sono preparato, ho studiato, immaginando di dovermi confrontare con lui. Una sfida tosta, mica una passeggiata, che nonostante i pronostici ho però sempre pensato di poter giocare fino in fondo. E invece non sarà lui. Ieri sera gli ho telefonato – ha detto l'attuale primo cittadino di Bergamo – Mi ha confermato la notizia e mi ha esposto le sue motivazioni che ovviamente per correttezza non riferirò. So che in conferenza stampa oggi dirà di aver fatto molto per la Lombardia. Gli devo rispetto, ma sono di avviso completamente diverso. In Lombardia si può (si deve) fare molto di più, molto meglio di quanto ha fatto il centrodestra, soprattutto negli ultimi anni. Non c’è aspetto della vita pubblica – dal lavoro al welfare, dall’ambiente ai trasporti – che non indichi ampi margini di possibile miglioramento, soprattutto a vantaggio dei gruppi sociali e dei territori più fragili. Saluto dunque Roberto Maroni, e gli auguro un buon futuro. Noi continuiamo la nostra marcia, qualunque sia il nome del nuovo competitor. Rappresenterà comunque ciò che con le nostre idee e le nostre energie siamo impegnati a cambiare e a fare meglio".

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