Regionali Lombardia, bufera su Fontana e la “razza bianca” a rischio. Renzi: “Dichiarazioni farneticanti”
Nonostante le precisazioni di Attilio Fontana, che ha parlato di "lapsus", non accennano a placarsi le polemiche per le sue frasi sulla "razza bianca" a rischio, pronunciate ieri ai microfoni di Radio Padania. Ad alimentarle è stato in primo luogo il segretario del Partito democratico Matteo Renzi: "La Lombardia è la più grande regione del Paese: la sua economia traina tutta l'Italia ed è punto di riferimento per l'Europa. Ci aspettavamo un dibattito alto, bello, nobile, sui contenuti – ha scritto Renzi su Facebook – E invece il candidato della destra, leghista, parla di ‘razza bianca' e di invasioni. Noi insieme a Giorgio Gori parliamo di innovazione e capitale umano. Siamo una squadra che sceglie il futuro, non la paura. Altro che farneticanti dichiarazioni sulla ‘razza bianca': il derby tra rancore e speranza è la vera sfida che caratterizzerà il 4 marzo, in Lombardia come nel resto del Paese. Andiamo avanti, insieme".
Sala: Dichiarazioni gravi
Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia ha pronunciato le frasi choc, per cui si è poi scusato, parlando di uno dei temi "caldi" per quanto riguarda le prossime elezioni, sia Regionali sia Politiche, l'immigrazione: "Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano – ha detto durante una trasmissione radiofonica su Radio Padania – Dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate". Successivamente ha corretto il tiro, parlando di "errore espressivo", senza però riuscire ad arginare il fiume di critiche, partito proprio da uno dei suoi avversari nella corsa al Pirellone del prossimo 4 marzo (giorno in cui si voterà anche per le Politiche), Giorgio Gori. A dare manforte all'attuale sindaco di Bergamo è stato il suo collega di Milano, Beppe Sala: "Siamo solo all'inizio della campagna elettorale e dobbiamo già fare i conti con dichiarazioni così gravi. Se continua così, Fontana prima del 4 marzo potrebbe dire che tutti quelli che si chiamano Calogero e vengono dalla Sicilia hanno un mese di tempo per tornare nella loro regione – ha scritto Sala su Facebook – Scelgo l'ironia per commentare quanto detto dal candidato del centrodestra. E, anche se si è corretto dando la colpa ad un lapsus, mi chiedo: di questo passo, dove andremo a finire?".
Di Maio: Neanche Salvini era arrivato a tanto
Critiche sono arrivate anche dai Cinque stelle, con il candidato alla presidenza del Consiglio Luigi Di Maio che, ai microfoni della trasmissione "Un giorno da pecora" su RadioRai ha posto il tema del possibile ritiro di Fontana: "Voglio chiedere a Berlusconi se Fontana resta ancora il loro candidato – ha detto Di Maio – uno che parla di difesa della razza bianca in italia nel 2018? Neanche Salvini era arrivato a tanto…". Gli ha fatto eco il candidato governatore lombardo del Movimento 5 stelle, Dario Violi: "Parole vergognose". Sulla stessa lunghezza d'onda il candidato alla presidenza della Regione Lombardia di Liberi e Uguali, Onorio Rosati: "Ad uno che fa una dichiarazione del genere bisognerebbe chiedergli di ritirare subito la candidatura. È impensabile che un personaggio simile, proprio per le sue idee, possa diventare governatore della regione Lombardia". Al fiume di critiche si è aggiunta la portavoce nazionale di Alternativa popolare, Valentina Castaldini: "Le dichiarazioni sconcertanti di Attilio Fontana rivelano il lato estremista della Lega Nord. È impensabile e pericoloso rispolverare superate teorie sul mantenimento della purezza della razza ariana. Ci aspettiamo che La Lega ne prenda le distanze e che si renda conto dell'inadeguatezza di Fontana a essere candidato presidente di una delle Regioni più grandi e rappresentative dell'Italia".
Il centrodestra difende Fontana
La Lega e il suo segretario Matteo Salvini non hanno però preso le distanze dal loro candidato, cercando anzi di fare quadrato per arginare le polemiche. Il segretario del Carroccio ha spostato il focus dall'etnia alla religione, rilanciando: "Al governo normeremo ogni presenza islamica nel Paese, siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, società, tradizioni, modo di vivere. È in corso un'invasione, a gennaio sono ripresi anche gli sbarchi. Il colore della pelle non c'entra e c'è un pericolo molto reale: secoli di storia che rischiano di sparire se prende il sopravvento l'islamizzazione finora sottovalutata". Anche la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini, ha difeso il candidato della coalizione: "Conosco Attilio Fontana da tempo, è una persona seria e moderata, non un razzista. Si è trattato di una frase infelice della quale si è già scusato, non credo debba essere crocifisso per questo". In difesa di Fontana sono intervenuti anche due esponenti di Noi con l'Italia (che in Lombardia si è diviso da Alternativa popolare, decidendo di appoggiare il centrodestra): "L’espressione usata da Fontana è certamente infelice, ma si è scusato e ha corretto il tiro spiegando che si è trattato di una frase uscita male. Conosco personalmente Fontana e so che in lui non c’è alcun tipo di flessione razzista e sono certo che in futuro non userà più espressioni equivocabili. Ora stop alle polemiche sterili e strumentali alimentate ad arte da Pd e M5S. Andiamo avanti sulle proposte e i contenuti per la Lombardia", ha detto Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Mentre il presidente di Noi con l'Italia, Raffaele Fitto, ha twittato: "Fontana ha chiarito e noi siamo certi che si sia trattato solo di un lapsus. Meglio così! Tutela razza bianca sono termini che non ci appartengono! Siamo per migrazione controllata nell'interesse di tutti italiani e dei regolari. Evitiamo inutili polemiche".