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Referendum autonomia, voto elettronico sotto accusa: scrutatori bloccati per ore ai seggi

Dopo 12 ore ancora non ci sono dati definitivi sul referendum per l’autonomia della Lombardia. Sotto accusa il voto elettronico, sperimentato per la prima volta: ci sono stati problemi soprattutto nella fase di spoglio, con molti scrutatori costretti a rimanere bloccati nei seggi per ore. Alfieri, segretario regionale del Pd: “Maroni chieda scusa”.
A cura di Francesco Loiacono
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Gli scrutatori bloccati ai seggi (foto di Andrea Schieppati via Facebook)
Gli scrutatori bloccati ai seggi (foto di Andrea Schieppati via Facebook)

Oltre al dato politico sull'affluenza, il referendum per l'autonomia in Lombardia era importante per via della sperimentazione, per la prima volta in Italia, del voto elettronico. Gli elettori, al posto delle schede cartacee con matita copiativa, hanno trovato ad attenderli ai seggi delle voting machine: 24mila tablet touch screen attraverso i quali hanno espresso il proprio voto. Proprio il voto elettronico, però, è l'aspetto della consultazione che ha scatenato le maggiori polemiche. Perché, anziché velocizzare le operazioni di spoglio, le ha rese incredibilmente più lente: e difatti a oltre 12 ore dalla chiusura dei seggi (alle 23 di ieri sera) in Lombardia non c'è ancora il dato definitivo su affluenza e risultati, ma solo stime: mancano all'appello i dati del 5 per cento degli apparecchi.

È bene però scindere due aspetti: quello del voto e quello dello spoglio. Sul primo, a parte qualche problema sparso con tablet non funzionanti, non sembrano esserci stati particolari problemi. Anche gli elettori più anziani sono riusciti a esprimere le proprie preferenze con relativa facilità, con qualche siparietto simpatico: "Arriva una signora e la invito a consultare il cartello appeso sul muro con indicate le schermate per la votazione col tablet…. lei cerca di cliccare sullo stesso ma il muro non si aziona", ha ad esempio raccontato Gianluca Boari. La procedura di voto, in effetti, è stata semplice e rapida.

Grossi problemi nello spoglio dei dati: scrutatori bloccati per ore ai seggi

Lo spoglio dei dati, invece, è la parte dolente. La Regione stessa ha parlato di "criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati" da alcune voting machine. Problema che pare sia stato dovuto a difficoltà anche logistiche nei diversi passaggi delle memorie Usb su cui sono stati memorizzati i voti degli elettori. Di queste criticità hanno fatto le spese non solo tutti coloro che vogliono sapere i risultati definitivi del referendum, ma soprattutto scrutatori, presidenti di seggio e "digital assistant" (le figure nuove previste per aiutare in caso di problemi con le voting machine), rimasti bloccati nelle sedi elettorali fino anche alle tre di notte. Uno di loro, Andrea Schieppati, scrutatore in un seggio di Milano, ha pubblicato una foto su Facebook che lo ritrae bloccato assieme agli altri colleghi a mezzanotte e mezzo, oltre un'ora dopo la chiusura dei seggi: "Maroni in conferenza stampa e noi scrutatori bloccati ai seggi. Vi dico solo che sui tempi di verifica delle usb girano leggende metropolitane livello ‘Italia – Inghilterra venti a zero con Goal di testa di Zoff su calcio d'angolo'", ha ironizzato.

Il segretario regionale del Pd attacca Maroni: Deve chiedere scusa

Chi non ha certo voglia di ironizzare è il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri: "Alle 8 del giorno dopo non ci sono dati ufficiali sull'affluenza. Il sito ufficiale di Regione si permette di dare delle stime. Sappiamo a spanne che la Lombardia è indietro di oltre 20 punti percentuali al Veneto. Imbarazzante", ha affermato. Alfieri ha poi chiesto le scuse di Maroni: "ll sistema che ci doveva portare nel futuro ci porta invece ad un passato lontano. E' passata una notte intera e ancora non ci sono i risultati. Dopo aver festeggiato il superamento del 40 per cento, il sito della Regione dice che siamo al 38 per cento. Maroni deve chiedere scusa. Qualcosa non ha funzionato e la Regione deve mettere da parte l'arroganza". E che a Palazzo Lombardia ci sia qualche imbarazzo per i ritardi nelle operazioni di spoglio lo denota anche l'orario della conferenza stampa post voto, slittato più volte: dalla mattina è stato spostato alle 16.30. Sperando che, per allora, arriveranno i risultati definitivi.

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