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Polmonite, uomo di 49 anni muore all’ospedale di Desenzano del Garda: l’epidemia fa ancora paura

L’epidemia di polmonite che ha colpito le province di Brescia e Mantova dall’inizio di settembre non è ancora finita. E anzi, fa ancora paura. Un uomo di 49 anni, morto a causa di complicazioni all’ospedale di Desenzano del Garda, potrebbe essere l’ultima vittima di un’epidemia che l’Istituto superiore di sanità ha definito “unica al mondo”. L’autopsia dovrà adesso accertare le cause del decesso.
A cura di Francesco Loiacono
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Se ne parla e scrive sempre di meno, ma l'epidemia di polmonite che ha colpito le province di Brescia e Mantova dall'inizio di settembre non è ancora finita. E anzi, fa ancora paura. Un uomo di 49 anni, che era residente nel Basso Garda, potrebbe essere l'ultima vittima di un fenomeno che l'Istituto superiore di sanità ha definito "unico al mondo". Il 49enne, secondo quanto riporta il Giornale di Brescia che ne ha dato notizia, era già stato colpito da polmonite batterica un mese fa: era stato ricoverato, curato e poi dimesso. Ma pochi giorni fa ha accusato una ricaduta improvvisa e violenta: è stato ricoverato all'ospedale di Desenzano dove però è arrivato già in arresto cardiaco ed è morto a causa di complicazioni respiratorie. Adesso sulla salma sarà eseguita l'autopsia: il pubblico ministero Maria Cristina Bonomo, che indaga per epidemia colposa, vuole capire se anche questo decesso possa rientrare in quelli che si sono registrati da quando è scoppiata l'epidemia, che ha colpito ormai oltre 600 persone.

Se la polmonite continua a far paura, lo stesso si può dire della legionellosi: sono dovuti al batterio della legionella 55 degli oltre 600 casi di polmonite batterica (che può essere il sintomo più grave della legionellosi, ma può anche essere dovuta ad altre cause) che si sono registrati finora. Il 55esimo paziente contagiato dal batterio – che non si trasmette da uomo a uomo, qui un approfondimento – è un uomo di Castegnato, ricoverato agli Spedali civili. Dalle analisi effettuate finora è emersa la presenza di legionella nelle torri di raffreddamento di alcune aziende che si trovano nel Bresciano: non sarebbero però questi i focolai dell'epidemia e quindi ulteriori analisi sono ancora in corso.

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