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Omicidio Jessica, la suocera del tranviere: “Lei era nervosa, lui voleva solo farle delle coccole”

“Lei era nervosa, lui voleva farle solo delle coccole”. Così la suocera del tranviere Alessandro Garlaschi, l’omicida della 19enne Jessica Valentina Faoro, ha giustificato in tv il gesto del genero, che lo scorso 7 febbraio ha ucciso con 40 coltellate la ragazza che ospitava nel suo appartamento in via Brioschi, a Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Il 39enne Alessandro Garlaschi e la sua vittima, la 19enne Jessica Valentina Faoro
Il 39enne Alessandro Garlaschi e la sua vittima, la 19enne Jessica Valentina Faoro

"Lei era nervosa, lui voleva farle solo delle coccole". Così la suocera del tranviere Alessandro Garlaschi, l'omicida della 19enne Jessica Valentina Faoro, ha giustificato il gesto del genero. La donna ha rilasciato queste sconcertanti dichiarazioni ai microfoni della trasmissione tv "Chi l'ha visto?", che ieri è tornata a occuparsi del caso della ragazza uccisa lo scorso 7 febbraio in un appartamento in via Brioschi, a Milano, il cui funerale è stato celebrato sabato scorso. La suocera del tranviere, che ha ucciso Jessica con 40 coltellate probabilmente dopo un rifiuto ad avances sessuali, ha riferito che il genero la mattina del 7 febbraio, subito dopo il delitto, si era recato a casa sua, dove si trovava anche la moglie di Garlaschi: "Continuava a ripetere che voleva bene alla ragazza e che si è trattato di legittima difesa – ha detto la donna, riferendo che Garlaschi si era presentato in lacrime e con le mani ferite – Secondo me lei lo ha colpito forte e a lui è venuta l'agitazione. Magari voleva aiutarla e coccolarla un po' perché l'ha vista un po' agitata, lei avrà capito male".

La suocera di Garlaschi: Mia figlia era con me la notte del delitto

Dopo aver infierito sul corpo di Jessica con 40 coltellate, Garlaschi ha cercato di disfarsi del corpo della ragazza, che ospitava in casa da alcuni giorni, dandogli fuoco. Poi ha avvolto il cadavere nel cellophane, cercando di infilarlo in un borsone. Alla fine, però, lui stesso ha chiamato i soccorsi. Dopo essere rimasto per ore nell'appartamento, interrogato dalla polizia, l'uomo ha fatto le prime ammissioni sul delitto ed è stato portato in carcere, dove si trova tuttora in attesa del processo. Al momento dell'omicidio, avvenuto la notte tra il 6 e il 7 febbraio, la moglie del tranviere secondo la polizia non era in casa, ma era dalla madre. La donna ha confermato la circostanza, smentendo così una vicina di casa che negli scorsi giorni aveva sostenuto il contrario: "Era con me, siamo rimaste in casa fino alla mattina seguente", ha ribadito la suocera di Garlaschi, spiegando che sua figlia è troppo ingenua. La donna ha infine negato di essere a conoscenza del fatto che Garlaschi e la moglie si erano presentati a Jessica come fratello e sorella: "Si vede che è malato, ha bisogno di cure".

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