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Omicidio Bedizzole, convalidato il fermo del presunto assassino di Francesca Fantoni: ha confessato

Il giudice per le indagini preliminari di Brescia ha convalidato il fermo di Andrea Pavarini, l’uomo che ha confessato l’omicidio di Francesca Fantoni, la donna ritrovata morta lunedì 27 gennaio a Bedizzole. Il giovane, che resterà in carcere sino all’inizio del processo, non ha ancora rivelato il movente del suo crimine.
A cura di Filippo M. Capra
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Francesca Fantoni ritrovata morta a Bedizzole, in provincia di Brescia
Francesca Fantoni ritrovata morta a Bedizzole, in provincia di Brescia

È stato convalidato il fermo di Andrea Pavarini, l'uomo che ha confessato – seppure senza spiegarne il motivo – l'omicidio di Francesca Fantoni. La donna, una 39enne, è stata trovata morta lunedì 27 gennaio in un parco di Bedizzole, paese in provincia di Brescia. L'uomo, accusato di omicidio volontario, resterà in carcere in attesa del processo. Questa la decisione del giudice per le indagini preliminari di Brescia Carlo Bianchetti. L'autopsia ha confermato che Francesca è stata violentata, colpita al volto e strangolata a mani nude. Intanto nel paese è grande la commozione per la 39enne: centinaia di persone sono scese in piazza per chiedere giustizia.

La ricostruzione degli eventi: dal ritrovamento del corpo alla confessione dell'amico

Il cadavere di Francesca Fantoni è stato trovato con segni di violenze fisiche. A fianco al suo corpo è stato poi rinvenuto il telefonino, completamente distrutto. Dopo una prima fase, le indagini si sono concentrate sull'amico della donna, fermato con l'accusa di omicidio volontario. L'uomo, messo sotto torchio, ha successivamente ammesso il crimine. Nei giorni scorsi sono emersi dettagli del passato della donna, uno dei quali riguardanti la morte della sua storica compagna di banco del liceo, a sua volta scomparsa perché vittima di omicidio nel 2003, all'età di 26 anni.

A Bedizzole, è grande lo sconforto per la morte della Fantoni. Sono centinaia le persone che hanno preso parte alla fiaccolata in sua memoria dove è stata omaggiata con fiori, candele e fotografie. Per l'occasione, il sindaco del paese Giovanni Cottini, ha detto: "Dobbiamo lottare perché non succedano più questi fatti".

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