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Aggressione a Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura

Niccolò Bettarini, uno degli aggressori a processo ammette: “L’ho colpito con una coltellata”

Uno dei ragazzi a processo per l’accoltellamento di Niccolò Bettarini ha ammesso di aver sferrato almeno una coltellata al figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini. L’imputato avrebbe fatto le prime ammissioni in una memoria difensiva depositata dai suoi avvocati. Niccolò Bettarini è stato accoltellato lo scorso 1 luglio davanti a una nota discoteca di Milano. Per la vicenda sono a processo con rito abbreviato quattro ragazzi: l’accusa è di tentato omicidio.
A cura di Francesco Loiacono
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Niccolò Bettarini esce dall'ospedale (LaPresse)
Niccolò Bettarini esce dall'ospedale (LaPresse)

Svolta nel processo in corso ai presunti aggressori di Niccolò Bettarini, il figlio 19enne di Simona Ventura e di Stefano Bettarini. Uno dei ragazzi imputati per tentato omicidio, Davide Caddeo, avrebbe infatti ammesso di aver colpito il 19enne con almeno una coltellata. L'aggressione avvenne all'alba dello scorso 1 luglio all'esterno da una nota discoteca di Milano, l'Old Fashion, dove sia Bettarini sia i suoi aggressori avevano trascorso la nottata. Il 19enne era stato circondato da più persone e colpito con calci, pugni e otto coltellate, una delle quali lo aveva ferito seriamente a un braccio. Bettarini era stato operato per la ricostruzione di un nervo. Per l'aggressione erano stati arrestati quattro ragazzi, tutti giovanissimi, accusati di tentato omicidio.

Davanti al giudice per l'udienza preliminare di Milano Guido Salvini si sta celebrando il processo con rito abbreviato che vede imputati i quattro giovani. Davide Caddeo era stato indicato fin dall'inizio come colui che aveva materialmente sferrato le coltellate. Adesso il giovane, tramite una memoria depositata dai suoi avvocati Robert Ranieli e Antonella Bisogno, avrebbe fatto le prime ammissioni, anche se per il pubblico ministero Elio Ramondini le coltellate sferrate a Bettarini junior sono state complessivamente otto. Il processo, che si celebra a porte chiuse, riprenderà domani, giovedì 29 novembre: nella precedente udienza il pm aveva chiesto dieci anni di reclusione per i quattro imputati, massimo della pena per il reato contestato considerando lo sconto garantito dal rito abbreviato.

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