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Aggressione a Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura

Niccolò Bettarini accoltellato: restano in carcere i quattro ragazzi accusati di tentato omicidio

I quattro ragazzi accusati di tentato omicidio per l’aggressione a Niccolò Bettarini restano in carcere a San Vittore. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Milano Stefania Pepe, che ieri aveva interrogato i quattro per decidere sulla convalida dei fermi. Il pubblico ministero aveva chiesto che i quattro presunti aggressori del figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini restassero in carcere: “Sono pericolosi”.
A cura di Francesco Loiacono
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Restano in carcere i quattro ragazzi accusati di tentato omicidio per l'aggressione a Niccolò Bettarini davanti alla discoteca Old Fashion di Milano. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Stefania Pepe, che ieri aveva interrogato i quattro nel carcere milanese di San Vittore per decidere sulla convalida dei fermi. Il pubblico ministero Elio Ramondini, che coordina l'inchiesta sull'accoltellamento avvenuto all'alba di domenica ai danni del figlio dell'ex calciatore Stefano Bettarini e della conduttrice televisiva Simona Ventura, aveva chiesto per i quattro ragazzi fermati nel pomeriggio di domenica la custodia cautelare in carcere, ritenendo che vi fossero tutti i presupposti: dal rischio di reiterazione del reato ai pericoli di fuga e inquinamento delle prove. Il giudice ha accolto la richiesta del pm e ha anche convalidato i fermi.

Gli amici di Bettarini lo hanno salvato dalla morte

Il 19enne Niccolò Bettarini sarebbe stato aggredito da un gruppetto formato da una decina di persone per "motivi futili e abietti", tra i quali quello di essere stato riconosciuto proprio come figlio dell'ex calciatore Bettarini e di Simona Ventura. Oltre ai quattro fermati, due ragazzi italiani e due albanesi, ci sarebbero altre sei persone indagate per concorso in tentato omicidio. Bettarini, raggiunto da diverse coltellate, se l'è cavata con diverse ferite tra le quali una più grave a una mano, per cui è stato operato. Ma secondo quanto scritto dal gip nel provvedimento di convalida dei fermi poteva anche morire: a salvarlo è stato "l'intervento di alcuni degli amici della persona offesa, tra cui F.T, accorsi in suo soccorso".

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