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Milano, bici del bike sharing gettate nel Naviglio: a recuperarle ci pensano gli “Angeli”

Continuano da ormai oltre un anno, anche se ormai non fanno più notizia, gli atti vandalici che riguardano le bici del bike sharing a flusso libero a Milano. Anche oggi gli “Angeli dei navigli”, associazione di volontari che si occupa di tenere puliti i caratteristici canali navigabili, ha recuperato oltre dieci bici dalle acque del Naviglio grande. Il fondatore Simone Lunghi: “Da quando abbiamo iniziato sono ormai circa duecento le carcasse di bici recuperate, quasi tutte del Bike sharing”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una delle bici gettate nel Naviglio grande di Milano (Foto di Simone Lunghi via Facebook)
Una delle bici gettate nel Naviglio grande di Milano (Foto di Simone Lunghi via Facebook)

Più o meno un anno fa, quando a Milano arrivò il bike sharing a flusso libero (con le bici che possono essere noleggiate e lasciate in ogni punto della città coperto dal servizio), scrivemmo che Milano non era forse pronta a ospitare un servizio del genere. Lo scrivemmo a fronte dei tanti episodi di inciviltà e vandalismo che coinvolsero le bici in quelle settimane: mezzi parcheggiati in luoghi vietati (addirittura tra le fronde degli alberi), altri abbandonati a terra semi distrutti in ogni zona della città, biciclette gettate nel Naviglio. Episodi che portarono i gestori del servizio (Ofo e Mobike) a rendere più restrittive le condizioni di noleggio, ma che non hanno più di tanto scoraggiato i vandali. A oltre un anno di distanza dal debutto del bike sharing "free floating", infatti, gli episodi di inciviltà proseguono: ma non fanno più "notizia", per via delle logiche spesso insondabili del mondo dell'informazione.

Simone e i suoi Angeli dei Navigli hanno recuperato circa 200 carcasse di bici

C'è però chi ogni giorno continua a fare i conti con l'inciviltà che è presente anche a Milano: Simone Lunghi, con la sua associazione "Angeli dei Navigli", ormai da tempo "pattuglia" le acque dei caratteristici canali navigabili milanesi con l'obiettivo semplice ma estremamente meritevole di mantenerli puliti. Simone e gli altri membri dell'associazione si definiscono infatti "canoisti e non solo che si auto-arruolano per pulire i canali e si organizzano in missioni di pulizia". Questa mattina si sono recati sul Naviglio grande per rispondere a una nuova segnalazione di bici finite in acqua: "Come al solito mi avevano detto che avevano buttato delle biciclette nel Naviglio – ha spiegato Simone in un post su Facebook – Ho perso il conto di quante fossero, in questa foto (l'immagine che vedete in testa e in coda all'articolo, ndr) ne potete vedere due. Sicuramente solo oggi abbiamo tirato fuori più di dieci biciclette. Da quando abbiamo fondato la pagina degli Angeli dei Navigli sono ormai circa duecento le carcasse di bici, quasi tutte del Bike sharing". Simone ha poi collegato l'ennesimo intervento di pulizia del Naviglio alla tragedia avvenuta a Casteldaccia, in Sicilia: "In TV continuano a dire la frase ‘manutenzione dei fiumi'. Oggi è il quattro novembre, una data importante, che dovrebbe obbligare molti a ripensare a cosa possa voler dire ‘difendere la patria'. Nelle isole Fiji hanno una parola che racchiude in sé il significato di ‘siamo tutti sulla stessa barca': questa parola è talanoa e dovrebbe essere insegnata a tutti noi!".

Le due bici nel Naviglio
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