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Milano, all’asta i barconi rimossi dal Naviglio Pavese: chi li vuole ha un mese di tempo

I barconi rimossi dopo oltre 30 anni dal Naviglio Pavese di Milano andranno all’asta. Lo ha comunicato il Comune, sul cui sito è stato pubblicato da ieri, 9 febbraio, l’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse da parte di privati. Per acquistare le quattro strutture galleggianti in ferro, che saranno assegnate a chi avrà fatto l’offerta più alta, c’è tempo fino al 9 marzo.
A cura di Francesco Loiacono
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I barconi rimossi dopo oltre 30 anni dal Naviglio Pavese di Milano andranno all'asta. Lo ha comunicato il Comune, sul cui sito è stato pubblicato da ieri, 9 febbraio, l'avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d'interesse da parte di privati. I quattro barconi galleggianti in ferro, col fondo piatto, si trovano attualmente nel "Parcheggio Trenno" dell'Atm in via Novara, dove le persone interessate all'acquisto potranno visionarli. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire a Palazzo Marino entro le ore 12 del 9 marzo. Chi avrà offerto il prezzo più alto si aggiudicherà ciascuno dei quattro lotti e dovrà poi provvedere al prelievo e al trasporto dei barconi, che hanno dimensioni imponenti e molto simili tra loro: sono lunghi tutti attorno ai 23 metri e larghi 4,5 metri.

I barconi sono stati per decenni una caratteristica di Milano

La storia dei barconi racconta anche di uno dei luoghi più caratteristici della città, i Navigli. Le prime strutture galleggianti arrivarono via terra nel 1985 dopo che alcuni commercianti ebbero l'idea di creare dei dehor sull'acqua su modello di altre città europee. Dopo aver ottenuto i relativi permessi dalla Regione, che all'epoca gestiva i Navigli, i commercianti allestirono i barconi. Ben presto però le regole relative alle dimensioni delle strutture cambiarono e i dehor galleggianti si trovarono a non essere in regola. Iniziò allora una lunga battaglia giudiziaria che si è conclusa all'inizio di quest'anno, quando i barconi sono stati smontati e portati via tramite camion, proprio così come erano arrivati. Adesso chi lo vorrà potrà aggiudicarsi questi cimeli storici della movida milanese, pensando magari a un loro diverso utilizzo.

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