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Marco Carta arrestato e rilasciato

Marco Carta, il giudice sull’arresto (non convalidato): “Illegittimo”

L’arresto di Marco Carta “non può ritenersi legittimo”. Lo ha spiegato il giudice per le direttissime di Milano Stefano Caramellino nell’ordinanza con la quale, lo scorso 1 giugno, non ha convalidato l’arresto del cantante sardo, fermato la sera prima assieme a un’amica mentre usciva dai grandi magazzini Rinascente. Il giudice ha parlato di “carenza di gravità indiziaria”. Il cantante e l’amica (per la quale l’arresto è stato invece convalidato) restano comunque indagati per furto aggravato in concorso e affronteranno un processo.
A cura di Francesco Loiacono
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L'arresto di Marco Carta "non può ritenersi legittimo". È con queste motivazioni che il giudice per le direttissime di Milano Stefano Caramellino lo scorso 1 giugno non ha convalidato l'arresto del cantante sardo. Marco Carta, ex vincitore di un'edizione di "amici di Maria De Filippi" e del Festival di Sanremo 2009, la sera di venerdì 31 maggio era stato fermato mentre usciva dai grandi magazzini Rinascente di Milano in compagnia di un'amica, la 53enne Fabiana Muscas. Nella borsa della donna erano state trovate sei magliette, del valore di 1200 euro, che non erano state pagate a dalle quali erano stati tolti i dispositivi antitaccheggio. Non tutti, però: sulle etichette dei capi d'abbigliamento erano rimaste delle placchette di plastica che avevano fatto scattare l'allarme all'uscita. Un addetto alla sicurezza dei grandi magazzini del lusso aveva chiamato gli agenti della polizia locale di Milano, che avevano arrestato con l'accusa di furto aggravato il cantante e l'amica, disponendo per i due i domiciliari.

Il giudice: Carenza di gravità indiziaria. Ma Carta andrà comunque a processo

Il giorno seguente Carta e l'amica sono comparsi davanti al giudice per le direttissime che non ha però convalidato l'arresto di Marco Carta. Nell'ordinanza del tribunale, diffusa solo ora e riportata dall'agenzia Adnkronos, il giudice ha spiegato il motivo: il racconto dell'imputato "non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario" e i vigili che hanno effettuato l'arresto "non hanno visto alcunché dell'azione asseritamente furtiva". È stata dunque questa "carenza di gravità indiziaria" a motivare il provvedimento del giudice, che comunque ha rinviato a giudizio sia Carta sia l'amica (per la quale invece l'arresto è stato convalidato, anche se non è stata decisa alcuna misura cautelare) con l'accusa di furto aggravato in concorso. L'eventuale colpevolezza dei due, insomma, dovrà essere provata in sede processuale, dove saranno molto probabilmente prodotte come prove le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza: filmati rispetto ai quali Carta, come ha affermato il suo legale Simone Ciro Giordano, non avrebbe comunque nulla da temere. L'inizio del processo è fissato per il 20 settembre.

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