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Lutto cittadino a Milano per i funerali di Giuseppe Setzu, uno dei 4 operai morti alla “Lamina srl”

Lutto cittadino a Milano per i funerali di Giuseppe Setzu, uno dei 4 operai morti nell’incidente alla “Lamina srl”. Nella chiesa di San Martino in Greco, gremita di parenti, amici e colleghi, sono intervenuti anche il sindaco Beppe Sala e altre autorità cittadine.
A cura di Francesco Loiacono
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Giornata di lutto cittadino a Milano per i funerali di Giuseppe Setzu, uno dei quattro operai morti nel grave incidente dello scorso martedì 16 gennaio nella ditta metalmeccanica "Lamina Srl". Le esequie del 48enne, originario di Iglesias in Sardegna ma da anni trasferitosi a Milano, si sono celebrate alle 11 nella chiesa di San Martino in Greco, nell'omonimo quartiere di Milano dove era concentrata la vita di Setzu. Qui l'uomo abitava, qui aveva aperto da poco uno studio di riflessologia plantare, seguendo la propria passione e sempre qui lavorava, nell'azienda in via Rho in cui la scorsa settimana ha trovato la morte.

Presenti il sindaco Sala e altre autorità cittadine

Una folla commossa ha gremito la parrocchia: oltre ai parenti – la mamma arrivata dalla Sardegna e la moglie -, agli amici e ai colleghi della "Lamina srl" sono intervenuti il sindaco Beppe Sala, il prefetto Luciana Lamorgese, il questore Marcello Cardona e gli assessori al Lavoro e alla Sicurezza Cristina Tajani e Carmela Rozza. Il primo cittadino ha detto: "Nessuno tra istituzioni e sindacati crede che servano nuove regole, servono più controlli". Per tutta la giornata le bandiere nelle sedi comunali rimarranno esposte a mezz'asta: in chiesa era presente invece il Gonfalone civico, simbolo del Comune.

Giuseppe è morto da eroe

Giuseppe è deceduto in maniera eroica, calandosi nella fossa dove giacevano privi di sensi due suoi colleghi, Arrigo Barbieri e Marco Santamaria, nel tentativo di salvargli la vita. Come lui anche il fratello di Arrigo, il 62enne Giancarlo Barbieri, si è calato nella fossa dove si trova il forno industriale della ditta per cercare di soccorrere suo fratello e i suoi colleghi. Ad attendere i quattro operai c'era però un ambiente mortifero: niente ossigeno, sostituito da un gas pesante, l'argon, che ha in pochi secondi saturato i polmoni dei quattro provocando loro la morte per asfissia. Sul perché il gas – utilizzato nei processi industriali alla Lamina – sia fuoriuscito dal forno, e sul motivo della mancata attivazione del sistema di allarme, che pur funzionava, è in corso un'inchiesta: unico indagato, come atto formale, l'amministratore unico della "Lamina srl". L'azienda, nel frattempo, ieri è stata dissequestrata ed è tornata operativa: resta preclusa la zona del forno, dove si è consumata la tragedia.

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