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Lombardia, il centrodestra si stringe attorno a Formigoni. Lui: “Ho dato fastidio a molti”

I protagonisti dell’era formigoniana in Lombardia si sono ritrovati lunedì sera in un teatro milanese per stringersi attorno a Roberto Formigoni, ex dominus della Regione per 18 anni. Profluvio di lodi per l’esperienza di governo dell’ex Celeste, su cui però pende il pesante giudizio della magistratura: Formigoni è in attesa del ricorso in Cassazione dopo la condanna per corruzione. Lui: “Ho dato fastidio a molti”.
A cura di Francesco Loiacono
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Ha parlato solo alla fine, al momento dei saluti, ma per una serata è tornato protagonista. Roberto Formigoni, ex governatore della Lombardia, ha partecipato – non sul palco ma tra il pubblico – al convegno "La Lombardia della sussidiarietà, un possibile modello per l’Italia", che si è tenuto lunedì sera al teatro Rosetum di Milano. L'incontro è stata l'occasione per fare il punto sulla lunga "era formigoniana" in Lombardia, durata 18 anni: dal 1995 al 2013. Un'esperienza su cui, va sottolineato, da un lato pende il pesante giudizio della magistratura (Formigoni è stato condannato in appello a 7 anni e mezzo per corruzione ed è in attesa del ricorso in Cassazione), ma che dall'altro ha incassato le lodi di tutti i coloro che ne hanno fatto parte. Un'esperienza che forse non è finita: la continuità delle attuali stagioni politiche targate Lega col formigonismo è stata più volte evocata nel corso della serata, nonostante l'assenza del governatore leghista Attilio Fontana, all'inizio preannunciato tra i partecipanti ma che alla fine ha ripiegato su un messaggio.

All'incontro di lunedì hanno partecipato tra gli altri l'attuale assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo, ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo e da sempre molto legato a Formigoni (anche per via della comune vicinanza al movimento Comunione e liberazione), ma anche Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. A voler cercare di trarre un dato politico dalla serata di ieri si può dire che buona parte del centrodestra in Lombardia si stringe ancora attorno a Formigoni e alla sua esperienza di governo: "Forza Italia e Lega continuano a riconoscere la positività di quello che abbiamo fatto", ha detto a Fanpage.it l'ex Celeste commentando la serata.

Il convegno era organizzato dall'associazione Esserci e verteva sull'importanza del principio della sussidiarietà nell'esperienza di governo della Lombardia, da Formigoni ai suoi successori. Si tratta di un principio liberale, cardine dell'azione di movimenti come Comunione e liberazione (era presente all'incontro Giancarlo Cesana, uno dei leader laici del movimento) ma anche tra i principi ispiratori della costruzione di organismi sovranazionali come l'Unione europea. Con la sussidiarietà lo Stato o organismi sovranazionali lasciano che altre entità di livello inferiore, quelle più vicine a dove è necessario un intervento, operino in sostituzione dell'azione statale o sovrastatale. "L’amministrazione Formigoni ha mostrato che una proficua collaborazione tra lo Stato e la società funziona e che, addirittura, fa funzionare meglio le cose – ha detto Cesana nel suo intervento – E in un periodo in cui è così difficile reperire risorse non si può non tenere conto dell’esperienza lombarda".

Formigoni: Male non fare, paura non avere

Alla serata di lunedì hanno partecipato di molti protagonisti dell'era formigoniana. Imprenditori come Michele Perini, ex presidente di Assolombarda e di Fiera Milano Spa e Francesco Bettoni, presidente Brebemi. E ancora il dirigente scolastico Roberto Pasolini e Neva Sbrissa, per diversi anni importante dirigente della Regione, proveniente da un'area molto distante da quella dell'Ex Celeste. Alla fine di quella che è stata un'apologia di Formigoni come politico, ha preso la parola il Formigoni "normale cittadino", quello finito recentemente al centro delle cronache per i suoi problemi finanziari legati alla vicenda giudiziaria. Nonostante il basso profilo suggerito dai suoi avvocati, l'ex governatore non ha rinunciato a parlare della sua situazione: prima ha ricordato come la sua Lombardia non sia stata "un uomo solo al comando, ma è stata un'azione congiunta di tanti. Abbiamo fatto errori, ma il fatto di essere una squadra ha permesso ogni volta di correggerli". Poi è arrivato l'affondo contro i "fautori dello statalismo assoluto": "Ho dato fastidio a molti – ha detto Formigoni – non pensiamo che l'avere equiparato pubblico e privato, non solo nel settore della Sanità, non abbia dato fastidio. Io pago tutto questo". L'ex governatore ha citato tra i provvedimenti che a suo dire hanno dato fastidio il Buono scuola, il fattore Nasco (aiuti alle donne che dopo aver scelto di abortire per motivi economici rinunciavano alla decisione) e la posizione della sua giunta sul caso di Eluana Englaro (posizione per la quale la Regione è stata condannata a risarcire il papà di Eluana, Beppino Englaro). In chiusura del suo intervento Formigoni si è continuato a mostrare ottimista per la sua vicenda giudiziaria: "Siccome io so che ‘male non fare, paura non avere', non abbiamo fatto del male, abbiamo fatto del bene e quindi non abbiamo paura".

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