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Iseo, lacrime e dolore ai funerali dello chef Vittorio Fusari: “Avete in eredità le mie ricette”

Grande commozione a Iseo, in provincia di Brescia, dove questa mattina nella chiesa parrocchiale si sono tenuti i funerali di Vittorio Fusari, lo chef morto la sera di Capodanno a 66 anni per un malore. Sul feretro un drappo dell’associazione Slow food, alla quale Fusari era molto legato anche per la sua opera di valorizzazione della Franciacorta.
A cura di Francesco Loiacono
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Si sono svolti tra il dolore e le lacrime dei tanti presenti i funerali di Vittorio Fusari, lo chef 66enne morto il primo gennaio all'ospedale Mellini di Chiari a causa di un grave malore. Nella mattinata di oggi, sabato 4 gennaio, la chiesa parrocchiale di Iseo era gremita per l'ultimo saluto allo chef, che ha lasciato la moglie Anna Patrizia Ucci e il figlio 15enne. La famiglia aveva chiesto ai partecipanti al funerale di non inviare fiori, ma un sostegno ai progetti che Vittorio aveva avviato per conto della sezione di Slow Food "Oglio Franciacorta Lago d’Iseo": e proprio un drappo dell'associazione fondata da Carlo Petrini e impegnata nella valorizzazione dei territori è stato posto sul feretro, per evidenziare quanto lo chef Fusari credesse nella filosofia alla base del progetto Slow food. Con l'associazione Fusari aveva anche pubblicato da poco il suo ultimo libro, "La felicità ha il sapore della salute", scritto in collaborazione con Luigi Fontana.

Il ricovero e poi il decesso

Vittorio Fusari si trovava già da alcuni giorni all'ospedale Mellino Mellini di Chiari. Vi era stato ricoverato per un principio di infarto lo scorso 16 dicembre, ma aveva poi voluto rassicurare i fan pubblicando una foto e un messaggio su Facebook: "Cari amici del web, state tranquilli, mi sto rinnovando per l'anno nuovo! Ogni intoppo è una nuova opportunità! Vi terrò aggiornati, intanto vi saluto con il sorriso!". Le sue condizioni sono però improvvisamente peggiorate, fino al decesso sopraggiunto nella serata di Capodanno.

Dopo una lunga carriera durante la quale ha sempre cercato di valorizzare la zona in cui è nato, la Franciacorta, Fusari era diventato il "re" della storica pasticceria-ristorante Balzer di Bergamo. Nel giorno della sua morte su Facebook era apparso un messaggio che suona come un testamento spirituale dello chef: "Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore". Tra i tanti colleghi e amici che lo hanno ricordato c'è anche il maestro pasticcere Iginio Massari: "Ciao amico Vittorio".

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