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Inchiesta Lodi, il sindaco Uggetti si dimette: il 31 luglio lascerà l’incarico

Il sindaco di Lodi Simone Uggetti ha annunciato in una lettera che dal 31 luglio lascerà l’incarico di primo cittadino. Uggetti è tornato da poco in libertà dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta per turbativa d’asta: avrebbe pilotato un bando sulla gestione di due piscine pubbliche: “Non ho niente di cui vergognarmi, ho operato solo nell’interesse pubblico”. Il 21 luglio inizierà il processo per lui e altri tre indagati.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo la bufera giudiziaria che lo ha travolto, il sindaco di Lodi Simone Uggetti ha deciso di dimettersi. Dal prossimo 31 luglio lascerà l'incarico, come ha annunciato lui stesso in una lettera nella quale ha espresso "rammarico e profondo dispiacere per quanto è successo". Uggetti era stato arrestato lo scorso 3 maggio perché accusato di turbativa d'asta: avrebbe pilotato l'appalto per la gestione di due piscine pubbliche di Lodi, al fine di favorire una società, la Sporting Lodi, dietro la quale si nascondeva in maniera occulta un altro soggetto, la Wasken Boys. Dopo aver trascorso alcuni giorni in carcere, era stato posto ai domiciliari. Due giorni fa, infine, il giudice per le indagini preliminari di Lodi Isabella Ciriaco lo aveva rimesso in libertà.

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Uggetti si era subito autosospeso dal suo partito, il Pd, anche per evitare che una vicenda locale venisse strumentalizzata. Un accorgimento inutile, dal momento che dopo il suo arresto erano subito fioccate le polemiche sulla cosiddetta "questione morale" e sul tema della legalità all'interno della classe politica. Adesso l'ulteriore decisione del sindaco, succeduto a Lodi a una figura di primissimo piano all'interno del Partito democratico come Lorenzo Guerini, vicesegretario dei democratici e braccio destro di Matteo Renzi.

Uggetti: "Niente di cui vergognarmi, operato nell'interesse del pubblico"

Nella lettera in cui ha annunciato le sue dimissioni Uggetti ha presentato le sue scuse alla città, ribadendo poi di aver agito nell'interesse della collettività: "L'accaduto ha comportato elementi di criticità per la città e, me ne scuso, per me è stata un'afflizione ulteriore. Ribadisco che la mia azione è stata guidata sempre dalla volontà di agire per l'interesse generale e di contribuire alla solidità della gestione cittadina – scrive Uggetti, che poi aggiunge -: Non ho niente di cui vergognarmi, mantengo la testa alta perché ho operato solo nell'interesse pubblico. Se ho commesso degli errori me ne assumerò a pieno la responsabilità".

Fissato il processo: prima udienza il 21 luglio

Intanto è stata fissata la data del processo immediato per Uggetti e gli altri tre indagati nell'inchiesta per turbativa d'asta: la prima udienza si terrà il prossimo 21 luglio al Tribunale di Lodi. A comparire davanti ai giudici saranno, oltre al sindaco, anche l'avvocato Cristiano Marini, il presidente della Wasken Boys Luigi Pasquini e il dirigente comunale lodigiano Giuseppe Demuro, responsabile unico del procedimento della gara finita nel mirino dei magistrati. A guidare l'accusa sarà il pubblico ministero Laura Siani, titolare dell'indagine.

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