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Inchiesta piscine pubbliche di Lodi, torna libero il sindaco Uggetti

Il sindaco di Lodi Simone Uggetti è tornato in libertà. Il gip Isabella Ciriaco ha revocato i domiciliari per il sindaco, arrestato lo scorso 3 maggio con l’accusa di turbativa d’asta relativamente a un bando per la gestione di due piscine pubbliche. Revocati i domiciliari anche a uno dei coindagati assieme a Uggetti, l’avvocato Marini. Adesso il gip dovrà decidere se processare con rito immediato gli indagati, come chiesto dal pm Laura Siani.
A cura di Francesco Loiacono
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Revocati anche gli arresti domiciliari, torna a respirare il profumo di libertà il sindaco di Lodi Simone Uggetti. Il primo cittadino (del Pd), travolto dallo scandalo giudiziario relativo a un bando per la gestione di due piscine all'aperto comunali che sarebbe stato aggiustato per far vincere una specifica ditta, la Sporting Lodi (dietro cui si sarebbe un'altra società, la Wasken Boys), è stato rimesso in libertà dal giudice per le indagini preliminari di Lodi Isabella Ciriaco. Si tratta dello stesso magistrato che aveva disposto per il sindaco, accusato di turbativa d'asta, il carcere, scatenando molte proteste per la durezza delle misure di custodia cautelare.

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Già dopo i primi interrogatori e in seguito alla piena collaborazione di Uggetti alle indagini, le misure cautelari iniziali si erano ammorbidite. Uggetti, arrestato lo scorso 3 maggio, dopo circa dieci giorni era passato ai domiciliari. La scorsa settimana il gip aveva però rigettato una prima richiesta di revoca dei domiciliari, nonostante il parere favorevole anche del pubblico ministero che segue il caso, Laura Siani. Adesso, invece, ha cambiato idea. La revoca riguarda anche uno dei tre coindagati assieme a Uggetti, l'avvocato Cristiano Marini, procuratore della Sporting Lodi. Anche lui, dopo qualche giorno in carcere, era stato posto ai domiciliari.

Resta a questo punto da capire se verrà accolta la richiesta del pm Siani di processare con rito immediato Uggetti, Marini e gli altri due indagati: si tratta del presidente della Wasken Boys Luigi Pasquini e del dirigente del Comune di Lodi Giuseppe Demuro, responsabile unico del procedimento per il bando delle piscine che ha fatto scoppiare la grana giudiziaria per il sindaco.

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