I funerali di Francesco Saverio Borrelli a Milano: “Sognava un’Italia pulita”
Dopo la commozione durante la camera ardente, ex colleghi e comuni cittadini si sono ritrovati nel pomeriggio di oggi a Milano, nella chiesa di Santa Croce in via Sidoli, per i funerali di Francesco Saverio Borrelli. L'ex procuratore della Repubblica di Milano che fu a capo del pool di "Mani pulite" durante Tangentopoli è stato ricordato così durante l'omelia: "Sognava un'Italia lontana dal malaffare, pulita e bella". Un sogno che si è però infranto: a oltre 27 anni dall'inizio di Tangentopoli (segnato dall'arresto, il 17 febbraio del 1992, del socialista Mario Chiesa a Milano) la corruzione continua ad essere "il male italiano", tanto che al fenomeno è stata dedicata un'apposita agenzia chiamata a un lavoro immane. Il sacerdote che ha officiato le esequie dell'ex magistrato, morto sabato all'hospice dell'Istituto dei tumori di Milano all'età di 89 anni (era malato da tempo e le sue condizioni erano peggiorate nell'ultimo periodo) ha aggiunto: "È stato un uomo che ha speso la sua vita per il bene comune, per l'onesta , per la giustizia" e per "la lotta alla corruzione".
Ai funerali hanno partecipato tra gli altri l'ex presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro, il procuratore della Repubblica Francesco Greco, l'ex procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e l'ex magistrato Antonio Di Pietro che ha fatto parte ed è stato uno dei simboli del pool di "mani pulite" diretto proprio da Borrelli. Di Pietro, che durante la camera ardente aveva pianto per la scomparsa di Borrelli ed era tornato a indossare una toga per partecipare al picchetto d'onore, non si è voluto fermare a parlare con i giornalisti presenti. Ai funerali hanno partecipato anche comuni cittadini: uno di loro sventolava un cartello con le parole "Resistere, resistere, resistere", pronunciate da Borrelli durante il suo famoso e controverso discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario in Corte d'appello nel 2002.