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Focolaio di aviaria a Martinengo (Bergamo): scattata la sorveglianza

Un focolaio di influenza aviaria H5N8 è stato segnalato nel comune di Martinengo, nel Bergamasco. L’azienda sanitaria ha già stabilito le zone di protezione, che oltre a Martinengo comprendono i Comuni vicini. Alcuni giorni fa Hong Kong aveva bloccato le importazioni di pollame dal Milanese, dopo i recenti casi di aviaria.
A cura di Francesco Loiacono
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(Archivio Getty images)
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Un focolaio di influenza aviaria H5N8, che colpisce il pollame, è stato segnalato dall'azienda sanitaria di Bergamo nel comune di Martinengo. Lallarme dell'Agenzia per la tutela della salute risale al 3 novembre: l'Ats ha subito stabilito le zone di protezione, che comprendono lo stesso paese di Martinengo insieme a Romano di Lombardia a nord della ferrovia, Morengo a est della strada statale 591 e Cologno al Serio a est sempre della statale 591. La zona di sorveglianza è stata estesa ad altri Comuni del Bergamasco: Urgnano, Ghisalba, Mornico al Serio, Palosco, Cividate al Piano, Cortenuova, Covo, Calcio, Fara Olivana con Sola, Isso, Barbata, Antegnate, Bariano, Fornovo San Giovanni, Mozzanica, Caravaggio a nord della provinciale 185 (strada Rivoltana), Brignano Gera d’Adda, Castel Rozzone, Lurano, Arcene a est della statale 42, Pognano, Spirano, Verdello a est della statale 42, Comun Nuovo, Zanica, Grassobbio a sud della tangenziale sud, Calcinate, Cavernago, Treviglio a est della statale 42 (via Bergamo) e a nord della statale 11 e Pagazzano.

Hong Kong ha bloccato le importazioni di pollame

La segnalazione del nuovo focolaio di aviaria in Lombardia arriva solo pochi giorni dopo la decisione delle autorità di Hong Kong di bloccare le importazioni di pollame e derivati dal Milanese. La decisione era stata presa dall'Autorità sulla sicurezza alimentare di Hong Kong (Cfs) a seguito dei casi di influenza aviaria registrati nelle scorse settimane nella zona. Ad agosto 24mila esemplari di selvaggina, tra fagiani e pernici, erano stati abbattuti in un allevamento del Lodigiano a seguito della scoperta di un focolaio della malattia, che non è pericolosa per l'uomo ma è estremamente dannosa per gli allevamenti.

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