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Fabrizio Corona, eterno “cattivo ragazzo”: dal video sui social alla rissa sfiorata

Fabrizio Corona non riesce a scrollarsi di dosso l’immagine di “cattivo ragazzo”, neanche dopo essere uscito dal carcere. Già in due occasioni ha messo a dura prova la pazienza del magistrato di sorveglianza che gli ha concesso l’affidamento terapeutico: prima per la vicenda del video postato sui social, poi per la rissa sfiorata con un suo ex collaboratore.
A cura di Francesco Loiacono
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Il suo avvocato Ivano Chiesa lo ripete a ogni intervista: Fabrizio Corona non è un criminale. Eppure l'ex agente dei vip catanese, che da poco (lo scorso 29 marzo) ha compiuto 44 anni, sembra non riuscire a scrollarsi di dosso l'immagine da "cattivo ragazzo" che lo accompagna da sempre e sulla quale, probabilmente, ha anche costruito il suo personaggio. Da quando è uscito dal carcere di San Vittore, lo scorso 21 febbraio, già in due occasioni il 44enne ha messo a dura prova la pazienza del magistrato di sorveglianza che ha firmato il suo affidamento terapeutico provvisorio, Simone Luerti. Che probabilmente, considerando il personaggio, si era voluto cautelare imponendo a Corona dei divieti forse fin troppo severi, tanto che l'avvocato Chiesa aveva definito l'affidamento terapeutico una sorta di arresti domiciliari.

La diffida per il video diffuso sui social

Fatto sta che, anche se allergico ai divieti, Corona adesso deve rispettarli: è forse la sua (ennesima) ultima possibilità di riabilitarsi agli occhi della giustizia. Eppure, in due circostanze, ha già rischiato di ritornare in carcere. Nella prima se l'è cavata con una semplice diffida: Corona, che non può diffondere foto o video sui propri social network, lo ha fatto. Non è stato probabilmente lui, ma il suo staff. Fatto sta che, pochi giorni dopo essere uscito da San Vittore, sul profilo Instagram (e poi sugli altri social) è apparso una sorta di collage realizzato con alcune sue foto, alcune relative al periodo successivo alla scarcerazione. In alcune immagini Corona era ritratto con la fidanzata Silvia Provvedi e una felpa con la scritta "Adalet" (che in turco significa giustizia). Ritenendola una violazione delle prescrizioni, il procuratore generale Antonio Lamanna aveva chiesto la revoca dell'affidamento terapeutico. Sarebbe stata la seconda volta: a ottobre del 2016, quando è stato arrestato per l'ormai famosa vicenda dei 2,6 milioni di euro che gli hanno sequestrato, Corona era in affidamento in prova ai servizi sociali. Misura che gli è stata revocata facendolo tornare in carcere per scontare la sua precedente condanna.

La rissa sfiorata con un suo conoscente per un orologio

Dopo averla fatta franca per la vicenda del video sui social, ieri sera Corona ci è ricascato. La testata "Milanotoday" ha diffuso in esclusiva un video che immortala una rissa sfiorata dell'ex re dei paparazzi all'esterno di una nota discoteca della zona di corso Como, dove Corona abita (la sua abitazione, a rischio confisca, si trova in via De Cristoforis). È stato l'avvocato di Corona a chiarire quanto avvenuto: il 44enne catanese ha incrociato un suo ex collaboratore, che lo avrebbe provocato. L'uomo in questione avrebbe rubato a Corona un orologio di marca Rolex da circa 15-20mila euro dopo l'ultimo arresto dell'ex agente dei vip. E difatti così si spiegano alcune frasi che Corona gli ha urlato: "Dalla strada ti ho preso e sei andato a rubare un orologio…" e "Devi chiedermi scusa in ginocchio, pezzo di m…". Sulla vicenda del furto è stata presentata denuncia. Chissà se, a sua volta, l'ex collaboratore di Corona deciderà di denunciarlo per l'episodio di ieri: una circostanza che rischierebbe di far finire nuovamente nei guai Corona, che rischia di rimanere prigioniero per sempre dell'etichetta da eterno cattivo ragazzo.

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