Emergenza profughi a Milano, terzo caso sospetto di malaria in stazione Centrale
Domenica mattina un terzo caso sospetto di malaria è stato segnalato dai medici del presidio sanitario istituito alla stazione Centrale di Milano. Si tratterebbe di un giovane che ha comunicato ai medici di aver avuto in passato la malattia, ed è stato inviato all'ospedale Sacco per accertamenti. L'emergenza profughi in Centrale, nonostante il sopralluogo del sindaco di Milano Giuliano Pisapia di sabato, continua. I migranti sono stati trasferiti dal mezzanino, transennato per evitare che i profughi si possano accampare lì. Alcuni hanno trovato ospitalità nei centri di accoglienza ma altri hanno trascorso la notte all'esterno della stazione, nonostante fossero stati messi a loro disposizione due spazi commerciali inutilizzati all'interno dello scalo ferroviario. Nei cubi di plexiglass, una soluzione temporanea fino a mercoledì in attesa che la misteriosa "soluzione" trovata da Pisapia e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza venga resa nota, i profughi hanno stivato le proprie valigie e i propri effetti personali.
In arrivo nuovi profughi
I medici del presidio sanitario continuano le visite, che hanno rivelato come nei giorni scorsi numerosi casi di scabbia. Non si tratta, come già riferito dalla Asl, di una patologia altamente contagiosa, e per i viaggiatori in transito nella stazione non c'è dunque alcun pericolo, nonostante le dichiarazioni allarmistiche di alcuni politici. Nella Galleria delle Carrozze sono stati disposti una decina di bagni chimici, mentre i volontari distribuiscono pasti ai migranti presenti: il loro numero sembra essere in calo rispetto ai giorni scorsi, ma si attendono nuovi arrivi dalla Sicilia: potrebbero arrivare tra le 100 e le 150 persone.