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Domenico Maurantonio, la svolta: per i pm era da solo quando è caduto

Svolta nelle indagini sulla morte di Domenico Maurantonio, lo studente padovano precipitato da un hotel di Milano mentre era in gita. Per i pm che indagano sulla sua morte il ragazzo sarebbe stato da solo al momento della caduta. Cadono così le ipotesi di uno scherzo finito male e quella che qualcuno lo abbia potuto spingere giù dalla finestra del quinto piano dell’albergo.
A cura di Francesco Loiacono
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Arriva una svolta nelle indagini per la morte di Domenico Maurantonio, lo studente padovano precipitato dal quinto piano di un hotel a nord di Milano lo scorso 10 maggio, mentre era in gita con la sua scuola. Secondo quanto ipotizzano gli inquirenti allo stato attuale delle indagini, Domenico sarebbe stato da solo al momento della caduta. Secondo i pubblici ministeri che indagano sulla morte del ragazzo, sulla base degli accertamenti investigativi eseguiti nelle ultime cinque settimane, sarebbe da escludere la presenza di una seconda persona insieme allo studente nel momento della tragedia.

Domenico Maurantonio era da solo quando è caduto

Si tratta di una vera e propria svolta, che farebbe cadere molte delle ipotesi circolate in questi lunghi giorni – oltre un mese – trascorsi dalla morte del ragazzo: verrebbero infatti a cadere le ipotesi di uno scherzo finito male, della bravata insieme ai compagni di classe e, infine, il sospetto che qualcuno avesse potuto buttare volontariamente di sotto Domenico durante una lite. Un sospetto che era stato avanzato dalla mamma di Domenico, Antonia Comin. Proprio i genitori di Domenico sono stati finora i più forti sostenitori della tesi che qualcun altro dovesse per forza aver assistito alla caduta di loro figlio. Una tesi che adesso vacillerebbe fortemente. L'indiscrezione della procura arriva tra l'altro qualche giorno dopo la convocazione degli stessi genitori a Milano: il procuratore capo della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, aveva assicurato "attenzione massima" al caso di Domenico. Allo stesso tempo, però, i suoi genitori erano stati ascoltati per tre ore per dei chiarimenti in merito ad alcune versioni sulla tragedia ipotizzate da papà Bruno e mamma Antonia.

Come è morto Domenico Maurantonio? Le ipotesi ancora in campo

Se quanto ipotizzato dai pm dovesse essere confermato resterebbero in campo solo poche ipotesi: quella più probabile di una caduta accidentale, dovuta a un malore, a un'imprudenza o all'alcol ingerito da Domenico poco prima di morire, e infine, ma molto più marginale, quella del suicidio, finora sempre scartata da genitori e compagni di scuola di Domenico e ritenuta dagli stessi inquirenti poco plausibile. Si attendono ancora gli esiti definitivi delle consulenze farmacologiche, medico legali e genetiche disposte dal pubblico ministero Claudio Gittardi – che sarà sostituito dalla collega Giancarla Serafini – che saranno utili a chiarire se Domenico sia caduto da seduto o in piedi sul davanzale della finestra e se sia scivolato.

Niente dna sul livido: Domenico se l'è procurato da solo

Una serie di elementi raccolti finora dall'inchiesta fa propendere gli inquirenti per la pista del tragico incidente. Innanzitutto, il fatto che nessuno abbia sentito niente: se qualcuno avesse visto Domenico cadere avrebbe con tutta probabilità urlato. Domenico non lo ha fatto perché alterato dall'alcol. In secondo luogo, la traiettoria della caduta a piombo, che è incompatibile col gesto di un suicida. Altri elementi a sostegno della caduta accidentale sono l'assenza di lassativo dallo stomaco di Domenico, già accertata, che esclude l'ipotesi di uno scherzo dei compagni ai suoi danni, e soprattutto l'assenza di dna dal famoso livido trovato sul braccio di Domenico: significa con ogni probabilità che il ragazzo se lo è procurato da solo nella caduta.

Resta da accertare l'origine del dna trovato sotto le unghie di Domenico: ma sarebbe una quantità molto modesta, che sicuramente secondo i consulenti non proviene da capelli e che potrebbe appartenere allo stesso Domenico. I suoi compagni hanno affermato che la notte in cui è morto lo studente si era fatto lo shampoo: potrebbero essere tracce di sebo o cuoio capelluto.

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