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Crollo di Albizzate, le ultime parole della madre al figlio superstite: “Stai lì, non morire”

“Stai lì, così non muori”. Queste sarebbero state le ultime parole che Faouza Taoufiq, 38enne madre di tre figli, ha detto al più grande dei suoi bimbi, unico superstite nel crollo di un cornicione ad Albizzate, nel Varesotto. La madre e altri due sue figli, di 5 anni e 15 mesi, sono morti schiacciati. Il figlio più grande, salvatosi perché si era spostato sull’altro lato del marciapiede, continua ancora a chiedere al padre quando la madre e i fratellini torneranno dall’ospedale. Intanto l’inchiesta della procura punta ad accertare eventuali responsabilità, anche nella mancata segnalazione di danni strutturali all’edificio.
A cura di Francesco Loiacono
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Faouza Taoufiq con i suoi tre figli: solo il maggiore si è salvato dal crollo (Foto: Varesenews)
Faouza Taoufiq con i suoi tre figli: solo il maggiore si è salvato dal crollo (Foto: Varesenews)

Con le sue ultime forze, prima di morire schiacciata dal cornicione di un edificio ad Albizzate, nel Varesotto, Faouza Taoufiq, 38enne madre di tre figli, sarebbe riuscita a intimare al più grande dei suoi bimbi di rimanere a distanza di sicurezza: "Stai lì, così non muori". È uno dei dettagli più strazianti emerso a due giorni di distanza dalla tragedia di Albizzate, in cui oltre alla donna hanno perso la vita i suoi due figli più piccoli, di 5 anni e appena 15 mesi, davanti agli occhi del sindaco del paese, scampato per pochi centimetri al crollo. A riportare le ultime frasi pronunciate dalla madre morente al figlio maggiore, un bimbo di 9 anni che si è salvato perché si era spostato sull'altro lato della strada per salutare un amico, è stato il quotidiano "Il Giorno", che spiega come sia stato lo stesso bambino a continuare a ripetere le ultime parole della madre ai parenti che, ormai da due giorni, si sono raccolti attorno alla famiglia sconvolta dalla tragedia. Distrutto, in particolare, il marito di Faouza e padre dei bimbi, Noureddine Hannach: l'uomo ha spiegato che il figlio non sa ancora che la madre e, il fratellino e la sorellina sono morti nel crollo a cui ha assistito, e che continua a chiedere quando torneranno a casa dall'ospedale.

Si indaga anche sul mancato transennamento dell'area

Purtroppo, però, né il padre né il bimbo potranno più abbracciare Faouza e i suoi due figli. Adesso l'attenzione di tutti, in particolare della comunità islamica e marocchina di Varese che si sono strette attorno alla famiglia distrutta, è concentrata sull'inchiesta che dovrà stabilire i motivi del crollo e accertare eventuali responsabilità. Per capire se è stata una questione di destino o se dietro il crollo di oltre 70 metri di cornicione in cemento armato di quell'ex fabbrica tessile che era stata trasformata in un'area commerciale vi siano degli errori, delle colpe. Al momento, l'indagine per omicidio colposo plurimo e disastro colposo coordinata dal pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra è senza indagati. Oltre ad eventuali errori di progettazione e all'ipotesi di un cedimento strutturale all'attenzione degli inquirenti ci sarebbero alcune segnalazioni arrivate nei giorni precedenti al crollo, e anche la mattina stessa della tragedia, relative a presunti problemi di stabilità del cornicione. Tutti elementi che naturalmente dovranno essere attentamente vagliati, per capire se la tragedia avrebbe potuto essere evitata, banalmente, transennando l'area in cui Faouza è passata con i suoi due bimbi.

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