Comunali Milano 2016: da Sgarbi a Massimo Boldi, ecco chi non sarà il sindaco
Vittorio Sgarbi ha ritirato la sua candidatura a sindaco di Milano in vista delle prossime Comunali. Una decisione prevedibile – come avevamo già scritto – considerando che già altre due volte il critico d'arte aveva annunciato la sua discesa in campo, salvo poi non dare seguito alle sue intenzioni, forse sbandierate solo per raggranellare qualche "mi piace" su Facebook e far parlare di sé, in puro stile Sgarbi. La candidatura ufficiale di Stefano Parisi col centrodestra ha comunque spento ogni velleità da primo cittadino per Sgarbi, che pensava di poter essere scelto dal centrodestra per via della sua maggiore popolarità rispetto a Parisi: "Se mi candidassi toglierei voti a Parisi e perderemmo insieme – ha detto Sgarbi spiegando la sua decisione -. E l'operazione non ha senso. Così lui perde lo stesso. Io forse avrei vinto".
Da Linus a Di Pietro: ecco chi ha rinunciato a Palazzo Marino
In vista delle prossime Comunali restano dunque ufficialmente in campo al momento cinque candidati: oltre a Parisi, si tratta di Giuseppe Sala – "sarebbe un ottimo sindaco di Rho-Pero", ha ironizzato Sgarbi – Corrado Passera, Patrizia Bedori e Nicolò Mardegan (che potrebbe accordarsi con Parisi e ritirare la candidatura). In attesa del nome del candidato della sinistra esterna alla coalizione che ha svolto le primarie, tra questi uscirà il successore di Giuliano Pisapia.
Se è difficile dire chi la spunterà, è invece più semplice dire chi sicuramente non sarà il sindaco di Milano. I mesi passati hanno infatti visto una serie di annunci "a sorpresa" di ipotetici candidati pronti alla rincorsa della poltrona più importante di Palazzo Marino. In cima alla lista c'è naturalmente lo stesso Sgarbi, come abbiamo detto con ben tre candidature "annunciate". Ma è in buona compagnia. Forse qualcuno ricorda ad esempio come lo scorso luglio l'attore comico Massimo Boldi avesse annunciato, in un'intervista su Panorama, la sua intenzione di candidarsi a sindaco. Solo una battuta, magari, ma chissà che Boldi non volesse semplicemente sondare il terreno per vedere come sarebbe andata.
Di sicuro non era una battuta l'intenzione di Antonio Di Pietro: il magistrato di Tangentopoli, fondatore dell'Italia dei valori, aveva annunciato di voler fare il sindaco di Milano addirittura a ottobre 2014. Pare che il passo indietro sia nato dal fatto di non aver trovato un partito pronto ad adottarlo: il corteggiamento al M5s si è risolto in un nulla di fatto, mentre il regolamento studiato dal Pd per le primarie lo ha di fatto escluso dai giochi.
Fuori dai giochi si sarebbe messo da solo anche un altro candidato a sorpresa: si tratta del noto dj Linus, che a dicembre ha spiegato di essere stato cercato dal Pd per partecipare alle primarie, ma di aver rifutato. E infine, sempre a proposito di primarie, resta da ricordare i nomi di tutti quelli che o non vi hanno partecipato (come Emanuele Fiano che si è ritirato quando Sala ha annunciato la sua partecipazione o Roberto Caputo che non ha raccolto le firme necessarie) oppure sono stati sconfitti: Pierfrancesco Majorino, Antonio Iannetta e Francesca Balzani, che adesso potrebbe guidare una lista di sinistra sempre a sostegno di Beppe Sala. Un modo eventualmente per far valere il peso dei voti raccolti alle consultazioni del 6 e 7 febbraio scorsi.