53 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cadavere ritrovato nel lago d’Iseo: dall’autopsia nessun segno di violenza, ora le analisi sul dna

Non ci sono segni di violenza sul corpo ritrovato in fondo al lago d’Iseo, in località Tavernola, all’interno di una Ford Fiesta A stabilirlo è l’autopsia condotta dalla dottoressa Cristina Cattaneo, la stessa che si occupò del caso Yaya Gambirasio. Per il momento non è ancora possibile accertare l’identità del cadavere ripescato all’inizio di settembre. L’auto è di proprietà di Rosario Tilotta, scomparso da Scanzorosciate nel 2004. Si attende ore il test del Dna per avere ulteriori conferme.
A cura di Luca Giovannoni
53 CONDIVISIONI
Immagine

Nella giornata di lunedì 16 settembre è stata eseguita l'autopsia sul cadavere recuperato a bordo della Ford Fiesta ripescata il 5 settembre scorso sul fondo del lago d'Iseo. Dalle analisi eseguite dalla dottoressa Cristina Cattaneo del Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università di Milano, la stessa che si occupò del caso di Yara Gambirasio, non sono emersi segni di violenza sul corpo rinvenuto in località Tavernola. L'ipotesi degli investigatori è che si tratti di Rosario Tilotta, l'intestatario della vettura scomparso da Scanzorosciate nel 2004, ma per il momento non è ancora possibile confermare queste ipotesi.

Cadavere recuperato in fondo al lago d'Iseo: si attendono le analisi sul Dna

Ancora nessuna certezza quindi sull'identità del cadavere recuperato. I resti erano in un pessimo stato di conservazione, ma grazie ai prelievi di campioni dei tessuti sarà possibile ottenere qualche risposta in più, specialmente al momento del confronto con il Dna. Saranno proprio le analisi sul Dna a fornire nuovi particolari su una vicenda che fino a questo momento resta avvolta da un alone di mistero. Gli inquirenti confronteranno il codice genetico della salma ripescata nel lago con quello di Diego Tilotta, fratello di Rosario.

Il cadavere individuato da due sub amatoriali a fine agosto

Continueranno nei prossimi giorni anche i rilievi sulla vettura arenata sul fondale: la Ford Fiesta era stata avvistata da due sub amatoriali alla fine di agosto. Per lo choc dell'avvistamento i due erano fuggiti senza prendere il numero di targa, poi erano andati a denunciare tutto ai carabinieri. Nonostante le informazioni frammentarie fornite (i sub erano in disaccordo sul modello di auto avvistata) i militari hanno creduto alla loro storia e hanno avviato le indagini. Una nuova immersione da parte di specialisti ha confermato la presenza del mezzo sul fondale e fornito la targa, che ha permesso di collegare il caso alla scomparsa di Tilotta. La vedova dell'uomo, Elva Kurti, di origini albanesi, è stata rintracciata in Montenegro ed è tornata in Italia in occasione del recupero dei resti, avvenuto il 5 settembre.  Intanto si continua a indagare anche sulle cause che possono aver spinto la vettura nel lago. Tutte le ipotesi restano aperte: dal suicidio all'incidente, fino ad arrivare all'omicidio.

53 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views