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Cadavere in auto sul fondo del lago d’Iseo: “È di un pensionato scomparso nel 2004”

Il cadavere trovato in un’auto sul fondo del lago d’Iseo da due sub amatoriale potrebbe essere di un pensionato scomparso nel 2004. La svolta nelle indagini è arrivata grazie al numero di targa del veicolo avvistato in acqua, una Ford Fiesta. I carabinieri cercano ora la moglie che quindici anni fa denunciò la scomparsa.
A cura di Simone Gorla
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Immagine di repertorio
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Svolta nel mistero dell'auto con all'interno un cadavere trovato sul fondo del lago d'Iseo da due sub amatoriali. La macabra scoperta è stata confermata dalle forze dell'ordine: il corpo dovrebbe essere quello un pensionato scomparso nel 2004.

Cadavere in un'auto sul fondo del lago d'Iseo: potrebbe trattarsi di un pensionato scomparso nel 2004

Il primo elemento utile recuperato dai carabinieri è il numero di targa della macchina in fondo al lago, una Ford Fiesta. Il veicolo era di proprietà di un uomo la cui scomparsa fu denunciata dalla moglie nel 2004. Gli investigatori stanno provando a mettersi in contatto con la donna, una cittadina albanese che da anni non vive più in Italia. Sulle cause della morte restano aperte tutte le piste, dall'incidente al gesto volontario. Nei prossimi giorni i carabinieri subacquei di Genova si occuperanno del recupero dell'auto e della salma. Quindi sarà l'autopsia a fornire nuove informazioni utili.

I resti avvistati da due sub amatoriali che hanno denunciato ai carabinieri

"C'è un cadavere in un'auto sul fondo del lago". Questo avevano riferito domenica scorsa fa i sub amatoriali ai carabinieri di Tavernola, sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo. Sull'avvistamento nella profondità nelle acque del Sebino le versioni erano parzialmente discordanti: uno dei due sosteneva che si trattasse di una Volkswagen Passat e l'altro di una Fiat Tempra. A causa dello choc, inoltre, i due sono risaliti senza prendere il numero di targa dell'auto. I sub non avevano dubbio, comunque, sul fatto che dentro il veicolo ci fosse un cadavere decomposto.

Venerdì la conferma del ritrovamento e del numero di targa

Nelle ore successive era sorto il dubbio che la visione fosse il frutto della suggestione o di un fenomeno che può verificarsi in caso di immersioni a grandi profondità: la "narcosi da azoto", uno stato che può alterare la capacità di giudizio di chi si immerge. I militari però hanno preso sul serio la segnalazione e sono partite le indagini. Venerdì un volontario dell’associazione Soccorso Sebino di Pisogne si è immerso e ha confermato la versione dei sub, fornendo anche il numero di targa.

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