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Ballottaggio Milano, scintille tra Parisi e Sala in tv: il fair play è ormai dimenticato

Si infiamma lo scontro politico tra Parisi e Sala in vista del ballottaggio del 19 giugno. Dopo una campagna elettorale condotta finora all’insegna del fair play, i due candidati a sindaco di Milano si sono attaccati reciprocamente negli studi televisivi di Matrix. Segno che la partita di Milano è importante non solo in chiave locale.
A cura di Francesco Loiacono
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Dimenticate il fair play. Gli ultimi giorni di campagna elettorale a Milano in vista del ballottaggio del 19 giugno fanno registrare un livello di scontro tra i due candidati, Stefano Parisi e Beppe Sala, decisamente più alto rispetto ai mesi scorsi. L'ultimo round, almeno finora, di un confronto in cui i contendenti iniziano ad avvertire forse pressioni anche da oltre i confini milanesi, si è consumato ieri sera negli studi di Matrix su Canale 5.

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A partire è stato Parisi, accusando Sala di dire cose non vere sul suo conto: "Ha inviato una mail agli elettori dove dice cose non vere su di me e mi mette in bocca parole che non ho mai detto. Dice che voglio abolire l’Area C, che voglio privatizzare scuole d’infanzia e centri per disabili, ma non è vero. Ma la cosa più sgradevole è che l’ha fatto utilizzando la faccia di Silvio Berlusconi che adesso è in rianimazione".

Sala ha risposto: "Parlo di politica e programmi, se tu vuoi continuare su questi toni, fai pure. Sei tu che citi Berlusconi e usi la sua malattia, non io". Ma l'ex commissario di Expo non si è certo tirato indietro quando si è trattato di attaccare l'avversario, anzi. Sala ha calato l'asso: "Quando parla di cambiamento non dice che è a Palazzo Chigi dal 1990", aggiungendo poi: "Chieda a Parisi chi era il capo del dipartimento economico nel 1992 quando fu fatto il prelievo forzoso. Era lui". Riferimento al famoso prelievo del sei per mille nei conti correnti degli italiani fatto dal governo Amato nel luglio 1992 per permettere all'Italia di entrare nei parametri di Maastricht e quindi, successivamente, nell'area Euro.

Sala: "Riunione di giunta in periferia una volta al mese"

Parisi ha risposto dicendosi "molto orgoglioso della vita che ho fatto". Ma lo scontro è proseguito sul luogo dove tenere eventualmente la prima seduta della nuova giunta: Sala ha detto di volerlo fare al Giambellino – proprio lì dove fu contestato da alcuni esponenti dei comitati per la casa – e di voler riunire la giunta in periferia "una volta al mese" – mentre Parisi ha bollato la proposta come "boutade" elettorale, dicendo che si riunirà sempre a Palazzo Marino perché di periferie se ne occuperà "tutti i giorni".

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