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Sondaggi ballottaggio Milano: borsino Sala-Parisi del 15 giugno

Maroni e Pisapia si pronunciano apertamente il primo pro-Parisi e il secondo pro-Sala. Ma nel caso del governatore il sostegno potrebbe sembrare un’indebita invasione di campo per i milanesi, da sempre attenti alla propria autonomia e peculiarità.
A cura di Francesco Loiacono
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Ancora quattro giorni al ballottaggio e si sprecano gli endorsement ai due candidati a sindaco di Milano, Stefano Parisi e Beppe Sala. L'ultimo, però, pubblicato sul Corriere della sera di oggi, sembra una vera e propria scelta di campo che potrebbe polarizzare ulteriormente i due schieramenti e avere un forte impatto sul voto del 19 giugno. Ecco perché, nel nostro borsino odierno.

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Stefano Parisi

"Una vera sorpresa", ha detto di Parisi il governatore lombardo Roberto Maroni. In una sorta di intervista doppia pubblicata sul Corsera il governatore leghista si è schierato pro-Parisi, mentre dall'altra parte il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha espresso tutto il proprio appoggio a Beppe Sala. Non che ci fossero dubbi, naturalmente. Ma le dichiarazioni di Maroni potrebbero fungere da boomerang per Parisi. Perché? Milano, da sempre fiera della propria autonomia e peculiarità, potrebbe avvertire quella di Maroni come un'indebita invasione di campo negli affari cittadini. E allora gli indecisi che secondo Maroni Parisi dovrebbe "adottare" potrebbero scegliere di votare un candidato meno legato al governatore, avvertendo il pericolo che Milano possa finire subordinata ai voleri del Pirellone. In aggiunta, non convince il rapido dietrofront di Parisi sulla possibilità che Matteo Salvini faccia l'assessore: se potrà garantire un impegno a tempo pieno il segretario del Carroccio potrebbe entrare in giunta, ha spiegato Parisi. Una notizia che forse non piacerà ai moderati.

Beppe Sala

Al contrario di Parisi, l'endorsement di Giuliano Pisapia potrebbe avere un impatto importante su Beppe Sala: "Se vince Sala abbiamo una base solida sulla quale costruire un progetto politico", ha detto il sindaco uscente, che ha poi sottolineato con forza come quello di Milano non sia un voto pro o contro Renzi, ma un voto sul futuro di Milano: "Domenica si vota per Milano. È l'ultima chiamata, il giorno decisivo", ha detto Pisapia. Naturalmente l'appoggio di Pisapia potrebbe allontanare chi non è pienamente d'accordo con quanto fatto dalla giunta arancione in questi ultimi 5 anni: ma in questo caso vale l'impegno di Sala a proseguire con ancora più forza quanto iniziato da Pisapia. Lo specifica anche il sindaco: "Votare per Sala vuol dire continuare su questa strada, migliorando e vincendo le sfide che ci attendono".

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