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Autovelox: “Multe inviate troppo tardi”, il Viminale boccia il Comune

Per il Viminale le sanzioni devono essere notificate entro 90 giorni dall’infrazione e non, come da prassi di Palazzo Marino, da quando gli operatori visionano i fotogrammi e associano la targa al proprietario del veicolo. Ma il Comune replica: “La lettera del Ministero conferma la nostra scelta”.
A cura di Francesco Loiacono
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La pioggia di ricorsi contro le multe per eccesso di velocità rilevate dagli autovelox e notificate oltre il termine dei 90 giorni dal Comune di Milano è destinata forse ad aumentare. A diventare un vero e proprio uragano. Merito – o colpa, a seconda dei punti di vista – di una lettera che il Ministero dell'Interno ha inviato alla Prefettura, che aveva a sua volta interpellato il Viminale in seguito ad alcune perplessità sull'operato di Palazzo Marino. In sintesi, il Ministero afferma che il termine in vigore per la contestazione di una sanzione, i 90 giorni, deve decorrere dalla data di commissione dell'infrazione, e non, come fa il Comune adesso, dal momento in cui "gli operatori visionano i fotogrammi e associano i dati della targa a quelli del proprietario del veicolo". Nella lettera del Viminale, resa nota dal gruppo della Lega nord a Palazzo Marino, si precisa poi che "le ragioni che possono legittimare gli enti cui appartengono gli organi accertatori a superare tali limiti non possono che dipendere da fattori esterni e non da prassi organizzative interne".

La Lega: "Comune bocciato sulle multe con gli autovelox"

Il capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, Alessandro Morelli, dopo la circolare del Ministero ha chiesto che il Comune interrompa l'iter seguito finora nella notifica dei verbali per eccesso di velocità per "autotutela" rispetto a possibili danni erariali: "Il ministero boccia l’idea di Pisapia di fare arrivare la multa oltre i termini e dice chiaramente che non si può consegnarla dopo 90 giorni, mentre a Milano arrivano anche dopo 5 mesi". Ma il Comune la vede in maniera diametralmente opposta: "Nella circolare del Ministero dell'Interno individuo gli elementi che confermano la nostra scelta di inviare a tutti coloro che hanno superato il limite di velocità la sanzione per l'infrazione commessa" afferma Marco Granelli assessore alla Sicurezza e polizia locale.

Granelli si appiglia a due elementi: il primo è il riferimento all'articolo 201 comma 1 del Codice della Strada che recita: "La notificazione può essere effettuata agli stessi (trasgressori) entro 90 giorni dalla data in cui risultino dai pubblici registri o nell'archivio nazionale dei veicoli l'intestazione del veicolo e le altre indicazioni identificative degli interessati o comunque dalla data in cui la pubblica amministrazione è posta in grado di provvedere all’identificazione". Il secondo elemento sono quei "fattori esterni" citati nella circolare come motivo per superare il limite dei 90 giorni. Secondo l'assessore "Il fattore esterno è il numero imprevedibilmente alto di automobilisti che dallo scorso marzo hanno superato i limiti di velocità nelle sette strade con autovelox. Il riferimento per effettuare tutte le proiezioni da parte degli agenti di Polizia locale è stato il cavalcavia Monteceneri dove un autovelox era già stato attivato. Nel 2013 erano state accertate 7695 violazioni ai limiti di velocità. In metà tempo, sei mesi, dal 10 marzo al 14 settembre, nelle sette strade con autovelox, le violazioni sono state 740095, ovvero 100 volte in più. In ogni caso – conclude Granelli – l'amministrazione, consapevole del disagio per i cittadini, si è adoperata immediatamente per limitare al massimo il numero di giorni che decorrono dal momento dell'infrazione alla notifica del verbale e i tempi si stanno restringendo progressivamente". Già, i cittadini: in mezzo a queste visioni discordanti sull'interpretazione delle leggi ci sono loro. Facile indovinare da che parte possano schierarsi, soprattutto quelli che si sono visti arrivare le multe a distanza di oltre tre mesi dall'infrazione.

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