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Annullate migliaia di multe a Milano

Troppe contravvenzioni al Codice della Strada annullate a causa dei tempi di notifica lunghi. La Polizia locale parla di “ingiusta scappatoia” per chi trasgredisce la legge, ma il Codacons invita gli automobilisti a non pagare e a fare subito ricorso.
A cura di Federica Gullace
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Sono passati pochi giorni da quando l'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha dichiarato che grazie agli autovelox a Milano sono diminuiti notevolmente il numero di incidenti stradali. Eppure sulle sanzioni, specie quelle comminate per eccesso di velocità, c'è un problema legato ai tempi delle loro notifiche: un "cavillo" legale che ha permesso e sta permettendo a migliaia di automobilisti di ricorrere contro il Comune e vincere le cause.

Tempi di notifica troppo lunghi

Come ha spiegato Granelli, i tempi entro cui vengono notificate le multe, difatti, sono troppo lunghi: l'assessore ha riportato a mo' di esempio un caso in cui la sanzione è stata somministrata a ottobre per una violazione risalente a giugno. Ben quattro mesi e mezzo dopo. Un termine, questo, considerato legittimo dal Comune, ma improprio secondo il Prefetto e la giurisprudenza degli uffici dei giudici di pace. E che sta dando origine a un vero e proprio caos: ogni giorno vengono accolti migliaia di ricorsi che richiedono troppi accertamenti. Risultato: è stato necessario raddoppiare il personale dedicato all’Ufficio procedure sanzionatorie. All'origine dell'annullamento di migliaia di verbali c'è la legge 120 del 2010, che ha abbassato a 90 giorni il limite entro cui notificare un verbale non contestato in precedenza, limite che nel Codice della strada era di 150 giorni. I 90 giorni, per legge, decorrono a partire dal giorno in cui il vigile procede alla verifica della foto, legge la targa, annota la velocità rilevata e commina la sanzione. Un punto contestato dai vigili, che non capiscono perché altrimenti potrebbero visionare le immagini "a nostro piacimento anche dopo uno o due anni dalla violazione". Un criterio, quest'ultimo, illegittimo secondo il Codacons, che nei suoi registri infatti conta ricorsi vinti per violazioni contestate dopo dieci mesi. Mentre i vigili protestano per quella che considerano una "scappatoia" per gente che viola la legge, una cosa sembra certa: il sistema andava sottoposto a rodaggio. E per Daniele Vincini, del Sindacato unitario lavoratori della polizia locale, "Se è vero che gli accertamenti non sono a norma di legge nonostante le spese per farli, per il Comune è un danno e una beffa. E poi anche la segnaletica è inappropriata, così diventano trappole per fare cassa". Nel frattempo, sui social si scatenano le polemiche, e si ricorda agli automobilisti di non pagare subito le sanzioni, ma di fare subito ricorso.

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