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Atm, il nuovo presidente è Luca Bianchi. Sala: “Il controllo resterà nelle mani del Comune”

Luca Bianchi è il nuovo presidente di Atm. Succede a Bruno Rota, che lascia l’incarico tra le polemiche dopo la vendita della quote della M5 di proprietà di Astaldi a Fs. Tra le sfide che Bianchi dovrà affrontare la gara per il trasporto pubblico, che potrebbe però saltare: Sala valuta infatti l’affidamento diretto “in house”. Il sindaco: “Il controllo di Atm resterà saldamente nelle mani del Comune di Milano”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il nuovo Cda di Atm, da sinistra a destra: Fabrizio Barbieri, Elisabetta Pistis, Luca Bianchi (Presidente), Clara De Braud e Oliviero Baccelli
Il nuovo Cda di Atm, da sinistra a destra: Fabrizio Barbieri, Elisabetta Pistis, Luca Bianchi (Presidente), Clara De Braud e Oliviero Baccelli

Il nuovo Consiglio d'amministrazione di Atm ha nominato ufficialmente presidente Luca Bianchi. La nomina di Bianchi, esperto di finanza e gestione di aziende formatosi negli Stati Uniti, chiude l'era di Bruno Rota alla guida dell'Atm: il direttore generale ed ex presidente non poteva essere rinnovato per il suo terzo mandato ai vertici dell'Azienda dei trasporti milanesi, come previsto dal regolamento di Palazzo Marino. Negli scorsi giorni il sindaco Sala aveva comunicato i nomi dei nuovi membri del Consiglio d'amministrazione di Atm, che era decaduto in virtù del principio generale, introdotto dalla recente normativa (decreto legislativo 175/16, articolo 11 comma 8), di incompatibilità tra amministratori di società a controllo pubblico e dipendenti delle amministrazioni pubbliche controllanti. Oltre a Bianchi sono Oliviero Baccelli, Fabrizio Barbieri, Clara De Braud ed Elisabetta Pistis i nuovi membri del Cda, che oggi si è insediato nel corso dell'Assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016.

Le tensioni tra Sala e l'ex presidente Atm Bruno Rota

L'uscita di scena di Rota (in leggero anticipo rispetto ai tempi a causa della revoca anticipata del Cda decisa da Sala) non è avvenuta senza polemiche: nel corso dell'ultima conferenza stampa, nella quale ha fornito i dati relativi all'esercizio 2016 (un'azienda in salute, con un utile netto di oltre 19,7 milioni di euro, l’80 per cento in più del 2015), l'ex presidente si è tolto qualche sassolino dalle scarpe nei confronti del sindaco Beppe Sala, con il quale si è consumato uno "strappo" polemico soprattutto dopo quanto avvenuto con le quote di M5 messe in vendita dalla società Astaldi. Quote che Atm voleva rilevare (tramite il fondo F2i), ma che sono poi finite a Fs in seguito al veto di Palazzo Marino: "Atm faccia andare i tram e non pensi a fare finanza", erano state le parole del sindaco, a cui Rota aveva replicato così in un'intervista al "Corriere della sera": "Da tempo non ho più nessuna fiducia nel sindaco".

Il possibile ingresso di Fs in Atm è una delle sfide che Bianchi dovrà affrontare

La vicenda del possibile ingresso di Fs in Atm (tramite Trenord, controllata in parte anche dalla Regione Lombardia) e del possibile spacchettamento dell'Azienda di trasporti milanesi è indubbiamente l'argomento che tiene banco in questo momento di "transizione" del trasporto pubblico milanese. Sullo sfondo c'è una possibile procedura di gara per il trasporto pubblico (eredità dell'amministrazione Pisapia) e la possibilità di prorogare di un anno il contratto di servizio. Tutte questioni interconnesse che il nuovo presidente di Atm dovrà affrontare: "Che cosa penso di Atm? Evidentemente ogni bene, altrimenti non sarei qui", aveva detto durante la sua presentazione in Commissione trasporti già due giorni fa. Adesso che è arrivata l'ufficialità del suo ruolo, sulle polemiche riguardanti Atm e il futuro del trasporto pubblico milanese è intervenuto con decisione anche il sindaco Beppe Sala: "Desidero porgere i migliori auguri di buon lavoro al presidente Luca Bianchi e al nuovo Consiglio di amministrazione di Atm. Sono molto soddisfatto delle scelte che abbiamo fatto e della volontà dei nuovi consiglieri di impegnarsi al massimo al servizio della città. Un pensiero riconoscente va anche a chi li ha preceduti, svolgendo un lavoro i cui risultati sono certamente apprezzabili", ha detto il sindaco in una nota, cercando di stemperare il clima con Rota.

Sala: "Non è stato un passaggio indolore"

"Non è stato un passaggio indolore – ha poi proseguito Sala in una nota – ma ho voluto restare fuori da ogni polemica, anche nei confronti di chi ha parlato senza sapere, per sottolineare la volontà del Sindaco di prescindere dai singoli per puntare esclusivamente al bene della città. Proprio per questo confermo senza ombra di dubbio che il controllo di Atm resterà saldamente nelle mani del Comune di Milano. Atm è un patrimonio straordinario di una città straordinaria, che per noi rappresenta, oltre che un grande passato, un grande futuro".

Sala: "Valuteremo affidamento diretto ‘in house' ad Atm"

Sala ha poi anticipato quelle che potrebbero essere alcune strategie relative al futuro di Atm, come la possibilità di non passare per il bando di gara per il servizio pubblico, affidandolo direttamente ad Atm: "Valuteremo tutte le opzioni strategiche, serenamente e responsabilmente, senza preclusioni e senza pregiudizi ideologici o di altro tipo. Abbiamo ereditato dalla precedente Amministrazione una procedura di gara per il servizio pubblico, ma sono pronto a valutare alternative, come l’affidamento diretto ad Atm (c.d. in house). Su questo punto è però necessario un serio approfondimento economico e legale, che stiamo effettuando. La nostra sfida sarà in ogni caso quella di continuare ad offrire un servizio eccellente a un costo per la comunità e per i visitatori nettamente inferiore a quello di altre grandi città europee, mantenendo sempre la massima attenzione per i diritti dei lavoratori. Per questo – ha concluso il sindaco – chiederemo alla società dei trasporti milanese un continuo sforzo di efficienza, di innovazione e di qualità, per far sì che Milano possa continuare la sua corsa nel contesto internazionale. Questa la nostra convinzione, questo il nostro modo di operare nel puro interesse di ogni milanese". Parole, queste ultime, che potrebbero riferirsi al tentativo, già in atto, di scongiurare lo sciopero del prossimo 5 aprile: quattro ore di agitazione che arrivano nel pieno della Milano design week, col Salone del Mobile e il Fuorisalone, e potrebbero creare gravi disagi e un danno d'immagine a Milano.

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